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REGGIO CALABRIA – Soffocato da qualcuno che, evidentemente, conosceva bene tanto da riceverlo nella casa nella quale abitava da solo.

Così è morto il 47enne polacco Przemyslaw Krzysztof Grudniewski, conosciuto e chiamato da tutti solo “Cristian” nel quartiere di Santa Caterina in cui abitava e lavorava.

A dare l’allarme sono stati proprio i dipendenti (tutti di nazionalità indiana) dell’uomo, un omone di un metro e novanta costretto dalle complicazioni del diabete su una sedia elettrica, a bordo della quale tutte le mattine percorreva quelle poche centinaia di metri che separavano la sua abitazione dal piccolo autolavaggio “Paradiso” del quale era titolare. Sarebbe stato proprio l’inusuale ritardo nell’apertura mattutina della rimessa a far scattare l’allarme e a far scoprire all’interno della sua abitazione il cadavere dell’uomo.

SOFFOCATO – Dopo un primo esame della salma eseguito dal medico legale sembrerebbe che l’uomo sia stato soffocato da qualcuno che poi si è allontanato senza lasciare traccia. Sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra mobile che hanno eseguito i rilievi e hanno avviato le indagini coordinate dai sostituti procuratori Walter Ignazitto e Giulia Scavello.

L’AUTOPSIA – I due pm hanno disposto il sequestro della salma che, nelle prossime ore, sarà sottoposta ad autopsia.

SCIENTIFICA E TELECAMERE – Intanto fino al tardo pomeriggio di ieri la polizia scientifica ha rivoltato come un calzino il piccolo appartamento dell’uomo. A lungo i poliziotti hanno compiuto i loro rilievi anche sul balconcino della vittima dove campeggiano, ben visibili, alcune telecamere che potrebbero essere utili a capire, proprio nelle ore in cui Cristian moriva, chi è entrato e uscito dal numero 79 di via Italia.

Proprio nell’androne dell’immobile è rimasta attaccata alla ricarica elettrica la piccola sedia mobile blu dell’uomo che, pare, negli ultimi tempi, avesse problemi anche nelle medicazioni della protesi e venisse in qualche modo coadiuvato dagli stessi dipendenti dell’autolavaggio.

Gli investigatori stanno inoltre cercando di ricostruire le ultime ore di vita di Cristian per capire proprio chi ha potuto incontrare prima di essere ucciso.

IL PROFILO DI CRISTIAN – Cristian, dal carattere scostante ma gentile con la propria clientela, era da anni nel nostro Paese, parlava perfettamente la nostra lingua e si sentiva profondamente italiano: un tricolore sul balcone di casa sua fa il paio con il tricolore che sventola davanti il suo autolavaggio. Come tanti polacchi, l’uomo era molto devoto alla fede cristiana ed era cattolico praticante proprio presso la chiesa di Santa Caterina. Grudniewski, in passato, aveva avuto qualche problema legato a vicende di piccolo spaccio di droga ma ormai sembrava rigare dritto e da almeno 4 anni era titolare del piccolo autolavaggio.

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