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Omicidio a Gioia Tauro, freddato il 49enne Massimo Lo Prete

GIOIA TAURO – Si torna a sparare a Gioia Tauro. Questa volta nel cuore della notte. A finire sotto i colpi di arma da fuoco, forse una pistola, è stato un 49enne del posto, Massimo Lo Prete, con precedenti per droga.

L’uomo è stato attinto dai colpi mentre era a bordo di una Fiat Panda di colore grigio all’interno del piazzale di una colonnina di benzina sulla Via Statale 18 nel centro cittadino. L’omicidio di Massimo Lo Prete, compiuto da ignoti, è avvenuto qualche minuto dopo le 23.

Non è escluso che Lo Prete possa essersi recato a fare benzina e possa essere stato seguito da qualcuno che ha agito non appena ha cercato di uscire con la sua auto. Il corpo, infatti, è stato trovato sul sedile anteriore riverso e senza vita, attinto nelle parti vitali. Un colpo lo ha centrato anche alla testa.

Da quanto è stato possibile ricostruire Lo Prete era stato arrestato nel recente passato e dopo la sua scarcerazione era in affidamento ai servizi sociali. Gestiva un’attività di autonoleggio a Gioia Tauro. Una persona, dunque, nota alle forze dell’ordine.

L’auto della vittima

Sul posto i Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro che hanno isolato l’area all’interno della colonnina di benzina per effettuare i rilievi del caso anche con l’ausilio della Sezione di Polizia Scientifica del Comando Provinciale dell’Arma. I militari hanno cercato anche di visionare le telecamere a circuito chiuso della stazione di servizio per capire la dinamica dell’agguato e capire se il killer o i killer siano giunti sul posto a bordo di una moto o di un’altra auto.

Dalla scena dell’omicidio che si è presentata davanti agli occhi degli investigatori sembra chiaro che chi ha agito lo abbia fatto con una precisione chirurgica eseguendo una condanna a morte decisa chissà dove e da chi. Il movente dell’agguato ancora resta un mistero che si spera di risolvere prima possibile.

Per quali colpe è stato ammazzato in quel modo Massimo Lo Prete è allo stato sconosciuto e comunque questo fatto di sangue fa rialzare l’attenzione su una città che nel passato è stata al centro di altri numerosi agguati del genere.

Le indagini al momento vengono coordinate dalla Procura di Palmi ma non si esclude che poi il fascicolo venga trasmesso per competenza alla Dda di Reggio Calabria.


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Fabio Grandinetti

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