X
<
>

Il luogo dove è avvenuto il delitto

Share
2 minuti per la lettura

CONDOFURI (REGGIO CALABRIA) – E’ stato fermato il presunta omicida del giovane pastore Leo Romeo, trovato privo di vita venerdì scorso, lungo una scarpata in contrada Ceracadi a Condofuri Superiore. L’uomo indiziato di delitto sarebbe Rosario Foti, un quarantenne residente a Condofuri, in primo momento resosi irreperibile.

Nelle prossime ore il giudice per le indagini preliminari si pronuncerà sulla convalida di custodia cautelare in carcere.I carabinieri della stazione di Melito Porto Salvo, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Tommaso Pozzati, ormai non hanno dubbi che si sia trattato di un omicidio e non di un incidente.

A seguito di varie perquisizioni, sono stati fermati alcuni sospettati sottoposti allo stub (l’esame che serve per verificare la presenza di polvere da sparo su corpo e indumenti) che ha permesso di risalire al presunta omicida.I fatti risalgono a venerdì scorso nel tardo pomeriggio il giovane pastore di 38 anni è stato trovato morto lungo una scarpata. In un primo momento è sembrato si fosse trattato di una morte accidentale.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due avrebbero avuto una
colluttazione al termine della quale Foti lo avrebbe ucciso con un colpo di fucile.

“Sto arrivando in caserma per costituirmi” avrebbe detto – secondo quanto riferito dal suo legale, l’avv. Fortunato Romeo – ai carabinieri della stazione di Condofuri ieri pomeriggio quando ha deciso di confessare l’omicidio. Al momento del fermo Foti si stava recando dai carabinieri accompagnato dal fratello. Durante il lungo interrogatorio con il sostituto procuratore di turno Tommaso Pozzati, l’uomo ha ammesso di avere sparato a Leo Romeo al termine di una colluttazione legata ai terreni adibiti al pascolo di animali. Foti, assistito dal suo legale, ha risposto alle domande del pm sostenendo che la vittima era solito far pascolare i suoi animali sui terreni della madre. Da qui la discussione, poi degenerata fino all’esplosione della fucilata che ha ucciso il pastore.

Resta il mistero sull’arma utilizzata. Il fucile ancora non è stato trovato dagli investigatori, coordinati dal procuratore capo Giovanni Bombardieri. Stando alla versione di Foti, sulla quale adesso devono essere eseguiti degli accertamenti, il fucile era in possesso della vittima e sarebbe stato lasciato da Foti sul luogo del delitto vicino al corpo di Leo Romeo, trovato dal fratello venerdì sera in una scarpata, in località Ceracadi, a Condofuri Superiore.

La vittima, Leo Romeo, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti penali, come suo solito era uscito piuttosto presto per portare al pascolo un gregge di pecore.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE