L'abbraccio tra il piccolo Nicola e la madre
2 minuti per la letturaSCILLA (REGGIO CALABRIA) – «Una commozione enorme, un grandissimo sollievo. Io e mia moglie eravamo pronti a lasciare il luogo della nostra vacanza, quando abbiamo ricevuto la bellissima notizia».
Dopo ore di ansia e disperazione, piange di gioia Pino Facciolà: il suo nipotino di 21 mesi, figlio della sua amatissima nipote Giuseppina Paladino, è stato ritrovato vivo e in condizioni non preoccupanti. La vicenda a lieto fine è quella che negli ultimi due giorni ha tenuto col fiato sospeso tutta l’Italia, vale a dire la scomparsa del piccolo Nicola Tanturli, sparito dalla sua casa nell’Alto Mugello mentre i genitori lavoravano nei paraggi.
La mamma del bimbo, Giuseppina Paladino, è originaria di Scilla e Pino Facciolà è il fratello di sua madre, Giovanna Facciolà. Che non sarebbe stata messa al corrente di quanto accaduto: «Mia sorella – spiega Pino Facciolà al Quotidiano – non ha ancora saputo ciò che è successo al nipotino, si è preferito risparmiarle una grande preoccupazione».
La signora Giovanna è vedova e vive sola, e quando non sono la figlia e i nipotini a raggiungere Scilla è lei che va a trovarli a Palazzuolo sul Senio (Firenze). Un legame che la lontananza non ha mai spezzato, a distanza di oltre dieci anni da quando Giuseppina lasciò Scilla per seguire il suo compagno Leonardo. Un legame forte pure quello tra Giuseppina e lo zio Pino: «Ci aggiorniamo sempre in una chat su whatsapp – confessa Facciolà – e comunque Giuseppina e Pasquale vengono circa 2-3 volte l’anno a Scilla. I bambini ce li lasciano tranquillamente, io e mia moglie ce ne occupiamo volentieri. Sono due creature molto indipendenti, vivaci, in spiaggia tutti restano sorpresi dalla loro intraprendenza essendo ancora molto piccoli».
Ecco perché Facciolà rivive con forte emozione il drammatico momento della scomparsa di Nicola: «Io e mia moglie lo abbiamo appreso in vacanza, e da quel preciso istante non abbiamo chiuso occhio. Nell’immediatezza, ho sentito il padre del piccolo perché mia nipote era troppo sconvolta. Sono state ore davvero difficili ed è stato impossibile non pensare al peggio, tant’è che stavamo per fare le valigie. Poi, finalmente, la notizia del ritrovamento, una liberazione, una commozione enorme per tutti noi e soprattutto per i genitori».
Facciolà piange di gioia per Nicola, e piange di gioia per la sua giovane mamma: «Mia nipote è una ragazza molto semplice, libera. Si è laureata all’Università di Messina e dopo è andata via da Scilla mettendo su famiglia con Leonardo». Chiaramente, nemmeno Pino Facciolà riesce a darsi una spiegazione di fronte a quello che è accaduto al nipotino: «Cercava sicuramente i suoi genitori», dice solamente lo zio di mamma Giuseppina. Ma ciò che conta adesso è che Nicola è stato ritrovato sano e salvo, grazie in primis al giornalista lucano de La vita in diretta Giuseppe Di Tommaso, che ha sentito la voce del bambino provenire da un burrone da dove è stato poi prelevato dai carabinieri.
Una storia a lieto fine che fa gridare di gioia e commozione anche e soprattutto la Calabria.
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