X
<
>

I carabinieri con parte delle armi scoperte

Share
2 minuti per la lettura

GIOIA TAURO (REGGIO CALABRIA) – I Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro, supportati da quelli dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria e del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, oltre che dal personale del Gruppo Operativo Speciale dei Vigili del Fuoco di Reggio Calabria, hanno sequestrato un vero e proprio arsenale e arrestato due pregiudicati.

Le attività di ricerca si sono svolte con il controllo di abitazioni e terreni, che sono stati setacciati in maniera minuziosa anche attraverso gli scavi effettuati con i mezzi messi a disposizione dai Vigili del Fuoco.

In pratica abitazioni, garage, rimesse, fondi agricoli, terreni incolti e zone adibite alla custodia degli animali, controllati in ogni loro recondito nascondiglio, con l’obiettivo di trovare quelle armi che potevano rappresentare gli strumenti di intimidazione della criminalità organizzata.

I risultati di questa operazione, dove sono stati impiegati numerosi Carabinieri, sono stati definiti di assoluta rilevanza e rispecchiano la pericolosità della criminalità locale che continua, purtroppo, a poter contare sulla disponibilità di armi e munizioni dal diverso potenziale balistico, in maniera da poterle adattare ad ogni contingenza criminale.

Sequestrati due fucili, di cui uno a pompa connotato dall’impressionante potenziale balistico, quattro pistole semiautomatiche, due revolver e centinaia di munizioni. Tutte le matricole delle armi erano state rimosse e, pertanto, di natura clandestina. Il materiale balistico recuperato dai Carabinieri riguarda anche di pezzi e munizioni per il famigerato mitragliatore russo kalashnikov oltre a diversi silenziatori per armi lunghe e corte.

L’arsenale in questione è stato recuperato in diversi siti disseminati per la città, ad esempio, all’interno di un locale adibito all’allevamento intensivo dei conigli, dove in uno dei classici contenitori a tenuta stagna per custodire le armi sotto terra, i Carabinieri sono riusciti a recuperare un silenziatore da arma lunga, una pistola con matricola abrasa, alcune componenti di un kalashnikov, e centinaia di proiettili di vario calibro, anche da guerra.

In un garage di un’abitazione, all’interno di un vecchio forno in disuso, accatastato tra i rifiuti, è stato recuperato il fucile a pompa cal. 12 con la matricola punzonata, oliato e pronto per il suo potenziale e devastante impiego.

In un altro sito ancora, all’interno di un capannone in lamiera, apparentemente dismesso, sono state rinvenute due pistole cariche e in perfetto stato di conservazione, anch’esse private di ogni riferimento matricolare. Anche la cuccia di un aggressivo pitbull era stata considerata il luogo ideale per nascondere le armi clandestine, tanto che nelle sue componenti strutturali sono state recuperate altre tre pistole con la matricola abrasa.

Per i reati connessi alla detenzione illegale e clandestina di armi, i militari hanno dichiarato in stato di arresto il trentottenne C.R. ed il sessantacinquenne G.A., già gravati da precedenti penali, i quali sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Palmi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria della Procura della Repubblica di Palmi, che coordina le indagini.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE