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Alcuni volontari sui campi gestiti dalla cooperativa Valle del Marro

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POLISTENA (REGGIO CALABRIA) – E sono sette. Non c’è pace per la cooperativa Valle del Marro, da anni impegnata nella gestione di terreno confiscati alla ‘ndrangheta. Alle sei intimidazioni subite nel corso dell’ultimo mese e mezzo si va ad aggiungere l’ennesimo atto vile da parte di ignoti che minano la serenità della cooperativa. A essere preso di mira, ancora una volta, il terreno confiscato in località Quarantana, nel Comune di Oppido Mamertina, dove i malviventi hanno portato via 128 pali di castagno. Un furto analanalogo a quello che era avvenuto, sempre nello stesso terreno, il 13 giugno scorso. I pali sottratti dai malviventi erano stati piantati a sostegno dei giovani e fragili ulivi che da metà maggio sono stati messi a dimora per infittire un uliveto secolare e renderlo più produttivo.

Sull’accaduto sono state avviate le indagini dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato.

«La situazione è diventata insostenibile – è lo sfogo di uno dei soci della cooperativa – ogni volta che avviene un sabotaggio, un furto, un danneggiamento, ci sono costi, ma anche variazioni di programma. Nella stagione dei raccolti si vedrà fino in fondo quanto queste manovre criminali abbiano inciso negativamente. «Quando si da notizia di questi reati – spiega un altro socio – si dimentica che sono stati colpiti beni pubblici, non privati. L’immagine di uno Stato che è sotto attacco, deve preoccupare tutti, deve mobilitare tutti».

Il furto segue, a distanza di un solo giorno, un altro episodio: quello in cui ignoti hanno sottratto, su un altro terreno confiscato, parti essenziali dell’impianto irriguo. Quest’ultimo, che sembra essere un vero e proprio atto di sabotaggio, mette a rischio l’intera coltivazione di clementine che, ogni anno, con la campagna il “Buon raccolto”, vengono commercializzate da Unicoop Firenze. Un sostegno non solo commerciale quello di Unicoop Firenze, che attraverso la Fondazione Il Cuore si scioglie Onlus, finanzia anche le borse di lavoro a favore di migranti africani, che possono così accedere ad un percorso formativo e lavorativo nella Valle del Marro, per riaffermare il diritto alla dignità del lavoro.

Solidarietà è giunta dalla segretaria generale della Cgil della Piana di Gioia Tauro, Celeste Logiacco: «Il reiterarsi di queste intimidazioni – si legge in una nota – danni gravissimi già subiti anche negli scorsi anni con le stesse modalità e nello stesso periodo, dimostra, con un crescendo molto preoccupante, ancora una volta il chiaro accanimento verso la cooperativa Confidiamo fiduciosi nell’operato delle Forze dell’ordine e della magistratura».

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