Il luogo dove è avvenuto l'omicidio
2 minuti per la letturaGIOIOSA JONICA (REGGIO CALABRIA) – Ucciso per errore. Sarebbe questa la ricostruzione dei fatti fornita agli investigatori dal cugino dell’uomo ritrovato privo di vita lo scorso martedì in una zona montuosa di Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria (LEGGI LA NOTIZIA).
Le serrate indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica hanno consentito di far piena luce sulla morte di Pasquale Schirripa, 61enne incensurato, operaio specializzato Enel, il cui cadavere è stato rinvenuto nella mattinata del 17 marzo nell’isolata contrada Furro di Gioiosa Jonica.
Ad uccidere Pasquale sarebbe stato, per sbaglio, S.R., 64enne pensionato senza precedenti di natura penale residente a Marina di Gioiosa Jonica, che ieri pomeriggio, dopo aver nascosto a tutti l’ingombrante verità, ha deciso di presentarsi in caserma assieme al suo difensore.
S.R. ha così raccontato, al sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Locri e ai carabinieri, quanto realmente accaduto. Il giorno in cui Schirripa è morto, il cugino alle prime luci dell’alba sembrerebbe lo abbia raggiunto, nel terreno in cui era solito accudire gli animali, per aiutarlo ad abbattere un cinghiale che nel corso della notte si era introdotto nella porcilaia di proprietà della vittima.
Pasquale Schirripa all’interno del recinto avrebbe cercato di attirare il cinghiale verso la rete metallica al di là della quale S.R., armato di fucile, avrebbe dovuto abbatterlo.
Qualcosa però non sarebbe andato nel verso giusto. Verosimilmente a causa della fitta vegetazione che separava i due, S.R. alla vista del cinghiale ha esploso due colpi di fucile causando il ferimento dell’animale e l’uccisione di Pasquale. I militari della sezione operativa di Roccella Jonica unitamente ai Cacciatori di Calabria sulla base delle indicazioni fornite dal reo confesso, hanno poi ritrovato, occultata tra arbusti e sterpaglie, una doppietta calibro 12 con matricola abrasa. S. R. è stato quindi denunciato in stato di libertà per omicidio colposo e porto illegale di arma clandestina, in attesa di giudizio.
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