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L'auto in cui sono stati trovati i corpo carbonizzati

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ROMA – È stata eseguita l’autopsia su Domenico Raco, il calabrese trovato morto in un’auto carbonizzata a Torvaianica (LEGGI LA NOTIZIA) mentre slitta a lunedì quella di Maria Corazza Roma, la donna morta assieme all’uomo.

Domenico Raco, secondo quanto è emerso dall’autopsia, è morto a causa delle esalazioni di monossido di carbonio. L’autopsia, effettuata all’istituto di medicina legale del policlinico Tor Vergata sul corpo carbonizzato del 39enne calabrese, potrebbe al momento evidenziare una ipotesi di omicidio-suicidio.

L’uomo è stato trovato insieme a Maria Corazza venerdì 14 giugno scorso nella Ford Fiesta bruciata della donna, in un terreno incolto a Torvaianica.

Sul corpo dell’uomo, secondo alcune fonti investigative raccolte dall’Adnkronos, non ci sarebbero segni di violenza esogena (ossia esterna), che invece potrebbero essere presenti sulla 46enne.

Il condizionale è d’obbligo, almeno fino a lunedì prossimo, giorno in cui è stata rimandata l’autopsia sulla salma di Maria Corazza.

Sulla base di queste prime sommarie risultanze, come detto, si avvalora l’ipotesi dell’omicidio suicidio, come lascia pensare l’assenza di ferite su Raco.

Resta, tuttavia, da capire, al momento, la natura dei rapporti tra i due: evidenze insuperabili mancano in un senso o in un altro. Escluso, tuttavia, che il 39enne originario di Molochio (Reggio Calabria) sia stato ucciso, in quanto la causa della morte è, come detto, da ricondurre alle esalazioni di monossido di carbonio.

Secondo una prima ricostruzione, l’uomo si sarebbe cosparso dell’olio che aveva comprato poco prima in un distributore a Pomezia e che è servito a tenere viva la fiamma per un tempo più lungo rispetto alla benzina, lasciandosi morire quando Maria Corazza sarebbe stata già senza vita all’interno dell’auto.

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