Antonio Minicuci
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Inchiesta Ducale: Minicuci (Lega) invita alle dimissioni i consiglieri. «La Prefettura ha richiesto l’arrivo della commissione». Ma è una fake news
REGGIO CALABRIA -Una giornata ricca di continui colpi di scena quella vissuta ieri in riva allo Stretto. Ci sono state richieste di dimissioni dei consiglieri comunali e annunci di richiesta d’invio della commissione d’accesso da parte della Prefettura ufficializzate dal leader dell’opposizione e smentite clamorosamente dallo stesso organo del Governo.
Ma veniamo alla cronaca della giornata nella città fortemente scossa dall’inchiesta Dda “Ducale” che vede tra gli indagati per scambio elettorale politico-mafioso il sindaco dem Giuseppe Falcomatà, il capogruppo comunale, Peppe Sera e l’assessore del Pd, Mimmetto Battaglia, il consigliere comunale (oggi della Lega ma all’epoca degli addebiti della lista falcomatiana “S’intesi”), Mario Cardia. Mentre altri indagati sempre per i medesimi reati sono il consigliere regionale Peppe Neri, subito sospesosi da Fdi, e il già senatore di Grande Sud- Fi, Gianni Bilardi.
DUCALE: LA LETTERA DI MINICUCI CHE INVITA I CONSIGLIERI ALLE DIMISSIONI
In mattinata arriva la richiesta di dimissioni per i colleghi consiglieri comunali da parte del leghista Nino Minicuci, leader dell’opposizione in Comune. Il politico salviniano fu allora il competitor di Falcomatà nella travagliata elezione comunale oggetto dell’indagine dell’antimafia, le comunali 2020
Minicuci, già direttore generale della città metropolitana di Reggio Calabria guarda avanti, probabilmente, a quello che accadrà nei prossimi giorni, dal momento che fonti molto accreditate parlano dell’imminente nomina di una commissione di accesso antimafia per le prossime settimane, forse già dopo il G7 a Villa, fissato per il 16 luglio.
L’ANNUNCIO FAKE
Approfittando dei rumors, Minicuci si rivolge direttamente ai colleghi consiglieri comunali di maggioranza. Così: «Il Prefetto ha richiesto al Ministro degli Interni l’invio della commissione di accesso per valutare la situazione e prendere eventuali provvedimenti – ha annunciato il capo dell’opposizione che è dello stesso partito del Ministro dell’Interno Piantedosi e del suo sottosegretario Nicola Molteni – Sappiamo bene che, tutte le commissioni di accesso inviate dal Ministero degli Interni, hanno portato allo scioglimento dei comuni attenzionati».
Minicuci dà scarse possibilità al comune di Reggio di salvarsi dalla verifica della commissione antimafia e rilancia: «La gravità della situazione attuale, richiede misure urgenti e straordinarie. Pur riconoscendo il principio garantista riteniamo – aggiunge – che la situazione sia così grave da richiedere un totale azzeramento del consiglio comunale, al fine di tutelare la città e ripristinare la fiducia nelle istituzioni». «Il commissariamento del nostro comune, per ben due anni, per infiltrazioni mafiose – incalza Minicuci – comporterebbe conseguenze molto negative per la nostra città. Per evitare ciò vi invito a comunicarmi la volontà di rassegnare le vostre dimissioni, permettendo così l’indizione di nuove elezioni per la prossima primavera».
Minicuci fissa anche il timeline per le dimissioni: «Il termine per la comunicazione della vostra disponibilità è fissato per sabato prossimo alle ore 14:00».
Poi ricorda la posizione dei consiglieri in campo: «Ho già avuto la disponibilità alle dimissioni di tutti i consiglieri di opposizione, eccetto Pazzano, ed ove ci fossero almeno tre volenterosi (le dimissioni di 17 consiglieri farebbero decadere il consiglio comunale, ndr) potremmo evitare un danno enorme alla città. Lunedì qualora si dovesse raggiungere il numero necessario dei dimissionari, alle ore 12:00, in segreteria generale del Comune, per rassegnare le dimissioni».
DUCALE, PAZZANO: MI DIMETTO FORSE SI FORSE NO, NONOSTANTE L’INVITO ALLE DIMISSIONI DI MINICUCI
Qualche ora dopo il consigliere di minoranza Saverio Pazzano de “La Strada” in un post su Faceboook, esce allo scoperto e scrive: «Il ritratto di Reggio è una palude. Lo è da tempo. La vita della città è in pieno stallo, non ci sono gli elementi per proseguire! …. È chiaro che si debba finirla qui, non ci sono i margini per aggiustare, mancano i contenuti per proseguire, le istanze collettive. non sono neanche in agenda, il consiglio comunale non possiede la vitalità per affrontare la situazione…, il garantismo non può essere una ragione sufficiente per proseguire una perenne e agonizzante sospensione politico-amministrativa, la città non merita di partecipare alla possibilità di uno scioglimento…».
Ma il lungo post di Pazzano di cui pubblichiamo un piccolo estratto non si conclude con le dimissioni. E, ad espressa richiesta, il consigliere si riserva di riflettere e di affrontare prima in un pubblico dibattito il movimento “La Strada” che lo ha eletto, poi la capigruppi comunale prevista questa mattina e il consiglio comunale fissato lunedì. Insomma la strada per Pazzano, giusto per fare una facile metafora, sembra essere ancora lunga…
LA SMENTITA DELLA PREFETTURA
In serata mentre Palazzo San Giorgio annaspa nel fango delle vicende de il Ducale e vengono fissati i prossimi appuntamenti politici, arriva la smentita della Prefettura che in tre punti tecnici “sistema” e rimette al suo posto il leader dell’opposizione e spiega che almeno da parte dell’organo di Governo cittadino la vicenda resta ancora completamente a bocce ferme:
«1. Contrariamente a quanto riportato nel testo della nota inviata dal Consigliere Minicuci il Prefetto non ha chiesto la nomina di una Commissione di accesso al Comune di Reggio Calabria. 2. La nomina della Commissione non comporta necessariamente lo scioglimento del Consiglio comunale, potendo concludersi la procedura con un Decreto del Ministro che riconosce l’insussistenza dei presupposti per lo scioglimento. 3. Le dimissioni dei Consiglieri comunali non escludono né un eventuale nomina della Commissione di accesso, né la possibilità che si addivenga ad uno scioglimento».
E Minicuci, così come in campagna elettorale, si rivela ancora una volta il miglior alleato di Falcomatà.
Sipario.
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