Il cucciolo seviziato
2 minuti per la letturaCINQUEFRONDI (REGGIO CALABRIA) – Un gesto vile e riprovevole quello segnalato ieri a Cinquefrondi e perpetrato, nei giorni scorsi, ai danni di un cucciolo di cane di appena 10 mesi. Il cane è stato sfigurato con dell’olio bollente che gli è stato versato sul capo danneggiandogli un occhio e, come se non bastasse, è stato colpito alla testa con un treppiedi che gli ha perforato la scatola cranica.
Il cucciolo, che è stato chiamato Angelo da chi l’ha soccorso e se ne sta prendendo cura, è stato immediatamente sottoposto ad accertamenti. Si apre una trafila fatta di amore e solidarietà ora per sostenerne le cure ma anche, e soprattutto, per trovare ad Angelo una famiglia.
Non un caso isolato quello del povero Angelo ma che tristemente si accompagna ad altri episodi simili perpetrati ai danni di esseri indifesi ed innocenti, gesti fatti di sadismo e cattiveria.
Dura la condanna da parte delle istituzioni cinquefrondesi, il sindaco Michele Conia ha pubblicamente ripreso il vile gesto condannandolo sia «come sindaco che come uomo». «Noi siamo intervenuti – ha dichiarato Conia – come Comando dei Vigili in collaborazione con le guardie ecozoofile. È un atto gravissimo che condanno come condanno ogni atto di violenza perpetrato sugli esseri umani e sugli animali. Cinquefrondi è un comune che crede molto nella tutela degli animali tanto da istituirne una delega che è ricoperta dall’assessore Roberta Manfrida con la quale abbiamo anche, tra le altre cose, realizzato il parco giochi per i cani, incentivato le campagne di adozione per i randagi».
A parlare anche la volontaria che si sta occupando del cucciolo brutalmente seviziato la quale non nasconde nelle proprie parole la giustificata rabbia per quanto è accaduto. «Angelo al momento- dichiara la volontaria- è indolenzito e frastornato a causa anche dei calmanti e degli antibiotici. È un gesto atroce quello che questo povero cucciolo ha subito. Personalmente non riesco neanche a pensarci perché nel momento in cui lo faccio non nascondo che mi sento male perché non riesco a concepire una cattiveria del genere».
Un’aggressività immotivata, indubbiamente accompagnata da un sadismo incomprensibile il caso del povero Angelo il quale, purtroppo, non costituisce l’unico episodio di maltrattamenti su animali sul nostro territorio. Un beagle gravida scaraventata da un’auto, cani ammazzati a bastonate, un pastore maremmano impiccato. Questi solo alcuni casi tutti made in Calabria, tutti gesti vili nei quali la violenza scarica addosso a chi non può difendersi tutta la propria forza.
Da contraltare fungono le varie associazioni ed i volontari presenti sul territorio, che si occupano dei randagi i quali, a causa delle sempre più esigue sterilizzazioni, proliferano sul territorio costituendo un reale problema anche per le istituzioni molte delle quali preferiscono ovviare al problema semplicemente ignorandolo. Sadismo e indifferenza, un’altra faccia della gloriosa Magna Grecia.
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