Cittadini di San Luca davanti al comune
2 minuti per la letturaNella protesta di oggi, dei cittadini di San Luca erano tutti con le bollette della Tari in mano chiedendo conto dell’incremento della tassa sui rifiuti.
SAN LUCA (REGGIO CALABRIA) – La rabbia dei cittadini sanluchesi è esplosa. «Non se ne può più» è il grido unanime. Ancora una volta, le bollette della Tari sono diventate il detonatore di una protesta pacifica ma decisa. Questa mattina, 30 novembre 2024, come in un déjà-vu di dieci anni fa, un folto gruppo di cittadini, per lo più donne, si è radunato davanti al Palazzo Municipale, brandendo le esorbitanti tasse. «Servizi sempre più carenti, tasse sempre più alte» dicono.
Le testimonianze sono tante. «Novanta metri quadrati, uno stato di famiglia di cinque persone ma realmente solo tre in casa, perché due purtroppo sono dovuti emigrare per lavoro, e una bolletta è da oltre 900 euro», tuona una donna. «Mia madre è deceduta da un anno, la casa è vuota, non c’è acqua e luce, non ci vive nessuno ma l’assurdità è che hanno mandato la tassa intestata a mia madre e anche a me che vivo a casa mia. Vorrei capire come hanno scelto la figlia a cui intestare la Tasi? Perché eredi di quella casa siamo tutti figli. Perché l’hanno intestata a me? come sono stata scelta?», dice la signora Maria, il suo volto è segnato dallo sdegno seppur cerca di ironizzare.
Le storie si somigliano, le cifre sono alte, circa 70 euro in più rispetto al 2023, e la frustrazione è palpabile. Un aumento giudicato dai cittadini ingiustificato, soprattutto alla luce dei servizi di raccolta dei rifiuti che non è eccellente. «Pagare bisogna pagare ma il giusto», dicono. Evidenziando come: «una famiglia monoreddito, con uno stipendio da operaio forestale che prende circa 1300 euro, dovrà – riflette una donna- decidere se pagare 600 o 900 euro di Tari o mangiare. Bisogna anche considerare che come tassa non esiste solo la tari ma al mese ci sono tutte le altre».
La situazione ricorda quella del 2014, quando nelle case dei cittadini sanluchesi giunsero cifre di mille e più euro di Tari. Solo dopo la protesta dei cittadini il comune, allora guidato da una commissione straordinaria, a rivedere i calcoli e a riconoscere un evidente errore. I dipendenti comunali questa volta però assicurano «nessun errore». Ma, i cittadini ci credono poco e sperano nelle risposte ma soprattutto nella professionalità del commissario, Rosario Fusaro che alla guida del comune è da soli quattro mesi. Troppi pochi per poter essere determinante sull’aumento della tassa Tari del 2024.
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LE RICHIESTE DEI CITTADINI DI SAN LUCA DURANTE LA PROTESTA SUL’INCREMENTO DELLA TARI
Oggi, in assenza del commissario prefettizio nel comune, sono stati ricevuti uno alla volta da una dipendente comunale addetta ai tributi, che ha cercato di fornire spiegazioni e rassicurazioni. Tuttavia, la determinazione dei protestanti ha portato a un primo risultato: il commissario riceverà una delegazione di cittadini domani mattina, 31 ottobre 2024. La delegazione avrà il compito di esporre le ragioni del malcontento generale.
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