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CATANZARO – Più di 30mila casi di “errori giudiziari” in 30 anni, con una media di mille l’anno; 50 euro di  risarcimento ogni minuto per “ingiusta detenzione”, per una spesa complessiva vicina al miliardo di  euro (27 milioni di euro l’anno): «Sono dati che esprimono con chiarezza l’altra faccia della medaglia  dell’emergenza sistema giustizia che si ripercuote direttamente sul sistema penitenziario italiano  aggravandone le criticità, evidenziando ancora una volta le storture del sistema carcerario e penale  del nostro paese in cui il mondo della politica è incapace di affrontare il drammatico problema».

È  quanto sostiene il segretario generale del  Sindacato di polizia penitenziaria, Aldo Di Giacomo,  sottolineando che se la faccia della medaglia più conosciuta è quella del comando dei capi clan dalle  celle da dove continuano a dirigere i traffici e le continue aggressioni agli agenti, questa  dell’ingiusta detenzione, meno nota, crea ulteriore allarme, innanzitutto per quanti da innocenti  subiscono provvedimenti di detenzione.  Una vera e propria situazione di inciviltà indegna per un Paese occidentale.

Nella “speciale” classifica degli errori giudiziari tra le città con il maggior numero  di casi indennizzati sette su dieci sono al Sud con Napoli (101 casi nel 2020, con il record di 5 anni di  ingiusto carcere), Reggio Calabria (90), Bari (68), Catanzaro (66) e nella graduatoria delle città dove  lo Stato ha speso di più in risarcimenti ai primi tre posti ci sono Reggio Calabria (circa 8 milioni di  euro complessivi), Catanzaro (più di 4,5 milioni) e Palermo (4,3 milioni).  Nel 2021 i casi di ingiusta detenzione sono stati 565, per una spesa complessiva in indennizzi di cui  è stata disposta la liquidazione pari a 24,5 milioni di euro.  

«Tutto questo accade – commenta Di  Giacomo – mentre nessuno risponde degli “errori giudiziari” e la ministra Cartabia è “incartata”  dalle vicende relative alle riforme che sembrano sempre ad un passo dalla conclusione per tornare,  come nel gioco dell’oca, alla casella di partenza. È anche questa la prova provata dell’incapacità  della politica di dare risposte ai problemi del sistema giudiziario e di quello penitenziario. Basterebbe prendere esempio dal Belgio dove lo Stato spende in risarcimento circa 20 volte in  meno dell’Italia».  

Conclude Di Giacomo: «Vale la pena ricordare che le valutazioni di professionalità positiva dei  magistrati italiani è del 99,2%».

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