X
<
>

Share
5 minuti per la lettura

REGGIO CALABRIA – Contestualmente ai 14 arresti frutto del blitz antimafia contro i clan di ‘ndrangheta tra la Calabria e il Canada (LEGGI LA NOTIZIA), è stato eseguito il sequestro di beni mobili ed immobili, tra cui alcune di auto di lusso e ingenti somme di danaro, per un valore complessivo di circa 23 milioni di dollari.

L’indagine, condotta con l’ausilio di sofisticate tecniche di intercettazioni telefoniche ed ambientali, ha portato alla luce le attuali dinamiche criminali che caratterizzano la ‘ndrina Muià e altre ‘ndrine federate alla potente cosca di ‘ndrangheta Commisso operante a Siderno e in Canada, dove è nota come Siderno Group of Crime.

Nell’ambito dell’inchiesta, ha assunto particolare rilievo l’attività di cooperazione internazionale della polizia di Stato e della York Regional Police di Aurora (Ontario – Canada), grazie alla quale è stato possibile documentare, con il coordinamento dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria aspetti importanti dell’operatività delle ‘ndrine di Siderno nella ‘Greater Toronto Area’, dove lo scorso 12 luglio, a conclusione di indagini parallele a quelle svolte a Reggio Calabria, la polizia canadese ha arrestato 10 persone.

Tra gli arrestati c’era Angelo Figliomeni, classe 1962, noto come ‘u briganti’, elemento di spicco della ‘ndrangheta di Siderno, per associazione a delinquere, riciclaggio, usura, gioco d’azzardo. Ed infatti particolare rilievo ed efficacia investigativa hanno avuto le risultanze delle due indagini, canadese ed italiana, che, avviate autonomamente, in maniera completamente distinta dalle diverse autorità giudiziarie, ciascuno nei territori di propria competenza, hanno, successivamente, trovato punti di collegamento e convergenze tali da spingere gli investigatori stranieri ad inviare spontaneamente alcune loro risultanze di indagine e ad avviare contatti con gli investigatori italiani.

In Calabria, in particolare, le indagini hanno avuto origine dall’omicidio di Carmelo Muià detto ‘Mino’, assassinato a Siderno a colpi d’arma da fuoco il 18 gennaio 2018 (LEGGI LE NOTIZIE SULL’OMICIDIO DI CARMELO MUIÀ). Quest’ultimo era ritenuto il luogotenente del boss Giuseppe Commisso alias ‘il Mastro’ ed era collocato al vertice dell’omonima ‘ndrina di contrada Ferraro di Siderno.

Naturalmente occorre prendere le mosse da tutti i pronunciamenti giudiziari che negli anni passati fino ad epoca recente hanno ricostruito puntualmente gli equilibri di ‘ndrangheta nell’Area sidernese e i collegamenti della ‘Società di Siderno’ con le proiezioni in Canada ed in particolare nella zona dell’Ontario.

La ricostruzione degli inquirenti

 

Dopo l’omicidio, al fine di comprendere le causali che lo avevano determinato, il fratello dell’ucciso, Vincenzo Muià, ha effettuato una serie di serrati confronti con soggetti vicini agli ambienti della ‘ndrangheta, maturando il convincimento che l’agguato fosse da ricondurre ad una grave azione di rivalsa messa in atto dal rivale Vincenzo Salerno, appartenente all’omonima famiglia che, in passato, spinta da ambizioni autonomistiche, si era scissa dalla cosca madre dei Commisso.

Prospettiva che egli considerava in termini concreti, richiamando in alcune conversazioni intercettate le ragioni di un aspro conflitto armato, a cui i Muià stessi avrebbero preso parte, durante il quale furono uccisi anche Salvatore Salerno e Agostino, fratelli di Vincenzo. Nel corso di un summit tenutosi a Siderno nella primavera del 2018 Vincenzo Muià avrebbe chiamato a raccolta un nutrito manipolo di fedelissimi, ai cui affidare l’esecuzione di un piano volto ad arginare eventuali mire violente contro la propria famiglia.

Nel contempo, assunto ormai il comando della ‘ndrina di contrada Ferraro, anche attraverso la direzione delle attività commerciali fittiziamente gestite dal fratello, Muià ha avviato un riarmo del gruppo, sollecitando i titolari di una rivendita a rifornirlo di munizioni e provando alcune micidiali armi da guerra.

In tale contesto, nello scorso mese di aprile, Vincenzo Muià, animato dalla volontà di conoscere le reali motivazioni che avevano portato all’omicidio del fratello, e il sodale Giuseppe Gregoraci si sono recati a Toronto, dove hanno incontrato i fratelli Cosimo Figliomeni e Angelo Figliomeni detti ‘i briganti’, entrambi latitanti in Canada in relazione all’operazione della Dda reggina ‘Acero-Krupi-Connection’. Gli accertamenti e approfondimenti investigativi svolti durante la permanenza in Canada dei due fermati hanno consentito di verificare una serie di contatti con i fratelli Figliomeni finalizzati ad ottenere una risposta certa sulle ragioni e le responsabilità dell’omicidio di Muià, che costoro gli avrebbero effettivamente dato, con una serie però di indicazioni insufficienti per attribuire la piena responsabilità del delitto.

Da quanto emerso è stato possibile tracciare, in linea con le acquisizioni di altri procedimenti definiti della Dda reggina, l’operatività di strutture a carattere intermedio con funzioni di coordinamento e supervisione, quali la ‘commissione’ o ‘camera di controllo’ di Toronto, istituita e operante nell’ambito del Crimine di Siderno, come articolazione intermedia di ‘ndrangheta distaccata dal mandamento ionico reggino nella macro area ruotante attorno alla Regione dell’Ontario in Canada, ma indissolubilmente legata, in una sorta di ‘blockchain criminale’, alla provincia di Reggio Calabria.

L’organismo di controllo in Canada

 

Le risultanze dell’inchiesta hanno permesso di accertare, per la prima volta, che l’articolazione territoriale operante in Canada, riferibile al locale di Siderno, è attualmente governata da un organismo (‘il Crimine di Siderno’) composto da una pluralità di soggetti che, allo scopo di preservare la sua operatività rispetto alle problematiche connesse alla notoria pressione investigativa operata nei confronti della ‘ndrangheta in territorio italiano, è abilitato a riunirsi ed assumere decisioni anche in territorio estero.

Sostanzialmente, per gli investigatori, può ritenersi che l’organismo decisionale operante in territorio estero è direttamente riferibile alla struttura territoriale operante a Siderno (la Società di Siderno) e, tramite questa, alle strutture di vertice che governano gli ampi assetti organizzativi, in Italia ed all’estero, dell’intera ‘ndrangheta.

Tale conclusione trova conforto negli esiti della presente indagine, ed in particolare in tale ottica deve essere interpretato (peraltro per come dallo stesso affermato) il viaggio in Canada di Vincenzo Muià: esiti, pertanto, che confermano la competenza del predetto organismo canadese in relazione a vicende di rilevanza criminale riferibili al più ampio governo dell’area territoriale di Siderno, le cui notorie e stabili proiezioni estere non sono più solo gestite nella zona di origine ma trovano una nuova, e più efficiente, delocalizzazione operativa in territorio canadese: che si tratti di organismo dalle ampie competenze, delegate dalla casa madre senza rigidi vincoli territoriali, lo si ricava dal fatto che è chiamato ad occuparsi tanto di fatti di grande rilievo (quale l’omicidio di un capo ‘ndrina quale Carmelo Muià) che di vicende apparentemente più banali, quali le mancanze, a cui segue il rimprovero orale verso Francesco Commisso inteso ‘Ciccio di Grazia’, elemento di rilievo del clan Commisso, latitante in Canada (operazione ‘Acero-Krupi-Connection’) a cui si contesta una eccessiva vicinanza, in quel territorio, ad altre cosche di ‘ndrangheta distinte dalla locale di Siderno.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE