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CITTANOVA – Anche il parroco del paese nel registro degli indagati. Va prendendo pieghe inaspettate la vicenda che nello scorso mese di marzo ha scosso la comunità di Cittanova, nel reggino, quando in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, i carabinieri del locale Comando Stazione hanno tratto in arresto un 53enne del luogo con l’accusa di violenza sessuale aggravata su un minore di 16 anni affetto da una lieve forma di autismo (LEGGI LA NOTIZIA).
Secondo la ricostruzione fornita dalla vittima, a seguito dell’abuso subito questa si sarebbe rivolta al parroco don Giuseppe Borelli con la richiesta di aiuto. In quel frangente, il prelato avrebbe consigliato al minore di non riferire ai genitori nulla dell’accaduto. Una fotografia dei fatti negata dall’arciprete della parrocchia di San Girolamo durante l’interrogatorio.
Ad appesantire la posizione di don Borelli, però, ci sarebbero le dichiarazioni del padre del sedicenne e le testimonianze di alcuni componenti del comitato San Girolamo, punto di ritrovo situato a metà strada tra la chiesa matrice e il luogo dove si sarebbe consumata la violenza. Ora per il prete si palesa un’indagine per false informazioni davanti al pubblico ministero. Accuse, comunque, sospese fino alla pronuncia di primo grado. Intanto, però, la notizia dell’iscrizione dello storico parroco cittanovese nel registro degli indagati del parroco pone nuovi interrogativi in una comunità già sgomenta per la vicenda dell’abuso.
Un fatto che sarebbe nato nei locali del comitato San Girolamo, dove il 53enne avrebbe adescato la sua vittima, un sedicenne affetto da una lieve forma di autismo. Il lavoro dei carabinieri e della magistratura farà luce sul caso. Intanto, da quanto si apprende, anche gli organi ecclesiastici starebbero procedendo alle verifiche del caso.
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