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CAMPO CALABRO (REGGIO CALABRIA) – Mentre prosegue l’attività di indagine, la procura ha proceduto al dissequestro e alla riconsegna ai legittimi proprietari del terreno che fino al 3 luglio scorso ha ospitato il canile rifugio di Campo Calabro, precedentemente gestito dalla sezione locale dell’associazione “Lega Nazionale per la difesa del cane” nella persona di Rosa Maria Rogolino, indagata per i reati di malversazione a danno dello Stato, maltrattamento di animali e violazione dei sigilli.
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In precedenza la Procura di Reggio Calabria, con la collaborazione dei militari del Nucleo Carabinieri Cites, l’ausilio del Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria provinciale, dei custodi giudiziari e di alcuni volontari ha coordinato lo spostamento di circa 230 cani in canili rifugio nel territorio nazionale. Numerosi sono stati i privati che, a seguito dei trasferimenti, hanno chiesto e ottenuto l’affidamento in adozione di numerosi animali.
Con la riconsegna del terreno ai proprietari si conclude la fase più delicata della vicenda che ha riguardato il benessere degli animali e che ha dato l’avvio all’attività di indagine, conclusasi con l’individuazione di una serie di reati.
Individuati in particolare, secondo l’accusa, la mancanza di adeguati spazi per lo sgambamento, l’assenza delle prescritte autorizzazioni e certificazioni necessarie per la gestione del canile, l’assenza dei documenti per la valutazione dei rischi e quelli relativi alla idoneità degli impianti. Inoltre non risultava affidato alcun incarico ad un veterinario, né vi era alcun registro su eventuali trattamenti farmacologici, schede per l’identificazione e la valutazione comportamentale dei cani, molti dei quali peraltro privi di marcaggio.
Carenti sarebbero risultate poi le procedure per l’igienizzazione dei locali e dei box degli animali, spesso sovraffollati, né erano presenti locali idonei a garantire l’isolamento dei cani affetti da patologie. In relazione a quanto emerso la titolare del canile di Campo Calabro è stata sottoposta al divieto di dimora per il reato di malversazione a danno dello Stato.
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