Il commissariato di Taurianova
3 minuti per la letturaREGGIO CALABRIA – Una operazione, denominata Alba Rosa, condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Palmi, su richiesta di quella Procura della Repubblica, nei confronti di 10 soggetti.
In particolare, gli agenti del Commissariato di Taurianova, assieme agli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria e Prato, dei Commissariati Gioia Tauro, Palmi, Polistena e dei Reparti Prevenzione Crimine Calabria, hanno arrestato:
- ASCONE Luciano cl.71 di Cinquefrondi (RC)- arresti domiciliari – già detenuto in carcere per altra causa;
- CAMBRIA Raffaele cl. 91 di Rosarno (RC)– arresti domiciliari;
- D’AGOSTINO Angelo cl. 82 di Rosarno (RC)– custodia in carcere;
- FIUMARA Francesco cl. 91 di Rosarno (RC)– arresti domiciliari;
- LUCÀ Giuseppe cl. 88 – arresti domiciliari;
- MITRUSHI Vllasi (alias Orest) cl. 85 – custodia in carcere – già detenuto in carcere per altra causa;
- PALAIA Benito cl. 79 di Rosarno (RC)– arresti domiciliari;
- PAPASIDERO Francesco cl. 80 di Rosarno (RC)– custodia in carcere;
- PEPÈ Salvatore cl. 85 di Rosarno (RC) – custodia in carcere – già detenuto in carcere per altra causa;
- SCARFO’ Fabio cl. 91 di Candidoni (RC) – custodia in carcere – già detenuto in carcere per altra causa.
I dieci sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di reati in materia di sostanze stupefacenti art. 73 del DPR 309/90; e Scarfò più due altri soggetti nei confronti dei quali si procede a piede libero, di Tentata rapina; Ricettazione e Detenzione e porto illegale di arma da taglio.
Il provvedimento è il risultato di indagini condotte dal Commissariato di Taurianova, con il coordinamento di questa Squadra Mobile e supportate da numerosi strumenti tecnologici.
L’indagine veniva avviata il 29 agosto 2016 a seguito di un tentativo di rapina perpetrato ai danni della banca Monte dei Paschi di Siena, filiale di Taurianova (RC) dove, «nell’immediato venivano individuate le auto utilizzate per giungere sul luogo del delitto e, quindi, i proprietari ed utilizzatori delle stesse, individuati in tre uomini di Rosarno: Scarfò Fabio, D’agostino Angelo e Papasidero Francesco. Le successive attività tecniche – spiegano i poliziotti – consentivano di acquisire elementi tali da ritenere configurata la loro responsabilità per il delitto perpetrato a Taurianova, ma soprattutto permetteva di accertare come i soggetti, in concorso con altre persone di Rosarno e dei paesi limitrofi, fossero impegnati in una notevole serie di attività delittuose, concernenti soprattutto lo spaccio di sostanza stupefacente».
La Polizia ha quindi scoperto come «gli indagati mantenevano contatti con soggetti dimoranti nel nord Italia, in Puglia, e con soggetti di nazionalità albanese, da qui il nome dell’operazione denominata “ALBA-ROSA”, con i quali organizzavano compravendite di sostanza stupefacente. L’indagine non ha invero consentito – precisa la polizia – di accertare la sussistenza di un’associazione unitaria che reggeva le fila dei traffici illeciti emersi, documentando piuttosto l’esistenza di singole trattative, singoli affari, a cui di volta in volta si interessavano solo alcuni dei soggetti indagati. Sulla base delle risultanze dell’attività di indagine e a fondamento delle ipotesi accusatorie sono stati effettuati due riscontri fondamentali con gli arresti di Scarfò avvenuto a Torino nel corso del 2016, in quanto trovato in possesso di 1,049 kg di eroina e di Falleti Diego a Melicucco sempre nel 2016, in quanto trovato in possesso di circa 50 kg di marijuana trasportata all’interno del proprio Fiat Doblò di colore bianco».
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