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REGGIO CALABRIA – «Maria Concetta Cacciola era testimone, non collaboratrice di giustizia perchè estranea ai fatti, determinata a dare un contributo affinchè le cose cambiassero nella sua famiglia e nella sua città. Oggi è uno dei simboli della legalità che si sono immolati perchè le cose possano cambiare».
Così il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, ha commentato l’operazione che questa mattina ha portato all’arresto dei genitori e del fratello della testimone morta suicida nel 2011 in circostanze ancora da chiarire, e due avvocati che avrebbero protetto gli interessi della cosca.
«La ‘ndrangheta – ha poi proseguito De Raho – è come se non avesse mai sentimenti. Come se oltre a quelle che sono le controregole e il controstato, è anche formata da uomini che non hanno sensibilità, non hanno emozioni, uomini che non sono uomini. Sono persone – ha affermato ancora il magistrato – secondo me al di fuori del genere umano».
In conferenza stampa era presente anche il procuratore di Palmi Giuseppe Creazzo, il quale ha parlato del “travalicamento” degli avvocati interessati all’indagine nell’esercizio della loro professione.
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