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Operazione dei Carabinieri per l’esecuzione, in Calabria, Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, di 42 ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta della procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Le persone destinatarie dei provvedimenti appartengono alle cosche ‘ndranghetiste del capoluogo e dei comuni limitrofi, indagati per associazione mafiosa, estorsioni, turbata libertà degli incanti ed altri reati.

Le indagini hanno ricostruito gli assetti criminali del capoluogo calabrese, documentando gli accordi tra le cosche «Condello» e «De Stefano-Libri», un tempo contrapposte ed oggi alleate per il perseguimento di comuni interessi. Accertata anche la costituzione di un organismo decisionale, al vertice del quale erano posti Pasquale Condello, detto il supremo e Giuseppe De Stefano Contestualmente è stato eseguito un provvedimento di sequestro beni, per un valore di oltre 100 milioni di euro, nella disponibilità delle cosche indagate.

Gli interessi negli appalti pubblici

L’associazione mafiosa capeggiata da Pasquale Condello e Giuseppe De Stefano, sgominata dai carabinieri con l’operazione Meta, avrebbe avuto anche il controllo di alcuni appalti pubblici a Reggio Calabria.

E’ quanto ha riferito il comandante del Ros, gen. Giampaolo Ganzer. Il controllo, è stato aggiunto, sarebbe avvenuto attraverso l’affidamento degli appalti ad imprese controllate dalle cosche. Un’attività controllata direttamente da una struttura di vertice dell’associazione della quale avrebbero fatto parte i capi delle due cosche un tempo rivali ed oggi alleate, Pasquale Condello e Giuseppe De Stefano. Sarebbero dunque una trentina gli imprenditori collusi con la ‘ndrangheta, indagati nell’inchiesta, che avrebbero gestito gli appalti pubblici a Reggio Calabria e in altri centri della provincia per conto delle cosche. Tra i numerosi immobili sequestrati infine, ci sarebbe anche una casa di riposo per anziani di Reggio Calabria.

Si è costituito il sindaco di San Procopio Da autista del boss a sindaco.

Rocco Palermo, sindaco di San Procopio, si è costituito in serata, presso le carceri di via San Pietro, accompagnato dal suo legale di fiducia. Per gli inquirenti Rocco Palermo avrebbe aperto le porte della casa municipale alla cosca Alvaro che, in campagna elettorale, lo avevano appoggiato apertamente. Il gruppo criminale, secondo le indagini, avrebbe appoggiato la lista capeggiata da Palermo, presentandone anche un’altra lista, da far risultare sconfitta in modo da fare apparire che le elezioni si svolgessero regolarmente.

Relativamente ai beni sequestrati, si tratta di mobili e immobili nella disponibilità delle cosche Condello e De Stefano-Libri. Tra questi figurano il lido “Cala Iunco”, situato sul lungomare di Reggio Calabria, la clinica privata “Villa Speranza”, sempre di Reggio, oltre a 18 imprese dei settori edilizia e ristorazione, centri sportivi, 26 appezzamenti di terreno, 22 appartamenti, 12 unità immobiliari per uso commerciale, tutti a Reggio Calabria e provincia, nonché 26 autovetture e 6 motocicli.

I provvedimenti emessi

Dei 42 provvedimenti restrittivi emessi dal gip di Reggio Calabria nel contesto dell’operazione «Meta», 40 sono stati eseguiti, mentre due degli indagati sono irreperibili. Cosimo Alvaro (46) di Reggio Calabria è ancora ricercato. In carcere, invece, sono terminati Nicola Alvaro (64), residente a San Procopio (RC); Domenico Barbieri (53), di Reggio Calabria, imprenditore edile; Pasquale Bertuca (53), di Villa San Giovanni; Natale Buda (47), di Fiumara di Muro (RC); Pasquale Buda (54) di Fiumara di Muro (RC); Natale Bueti (57) di Reggio Calabria; Giovanni Canale (36), di Reggio Calabria; Domenico Cambareri (51), di Scilla; Antonino Cianci (73), di Fiumara di Muro; Demetrio Condello (31), di Reggio Calabria; Domenico Condello (38), di Reggio Calabria; Domenico Francesco Condello (21), di Reggio Calabria, studente; Francesco Condello (28), di Reggio Calabria; Pasquale Condello (60), di Reggio Calabria, già detenuto; Domenico Corsaro (48), di Fiumara; Gianluca Cotroneo (41), di Reggio Calabria, commerciante; Luciano Chirico (80), di Reggio Calabria; Antonio Crisalli (56), di Reggio Calabria; Rocco Creazzo (41), di San Roberto (RC); Umberto Francesco Creazzo (76), di Scilla; Giuseppe Carlo De Stefano (41), di Reggio Calabria, già detenuto; Vitaliano Grillo Brancati (50), di Villa San Giovanni; Antonino Imerti (60), di Fiumara di Fiumara di Muro (RC); Gianluca Favara (43), di Milano, residente a Rosarno, imprenditore; Antonio Giustra (21), di Reggio Calabria; Giuseppe Greco (50), di Centallo (Cuneo), domiciliato a Reggio Calabria; Giuseppe Greco (40), di Reggio Calabria; Giasone Italiano (41), di Delianuova (RC), imprenditore; Santo Fortunato Le Pera (52), del rione Rosalì di Reggio Calabria, imprenditore; Pasquale Libri (71), di Reggio Calabria; Salvatore Mazzitelli (50), di Reggio Calabria; Domenico Passalacqua (59), di Villa San Giovanni; Francesco Priore (75), di Reggio Calabria; Francesco Rodà (54), di Reggio Calabria; Giovanni Domenico Rugolino (60), del rione Gallico di Reggio Calabria, Domenico Rugolo (75), di Oppido Mamertina (RC), già agli arresti domiciliari; Giovanni Tegano (71), di Reggio Calabria, già detenuto; Vincenzo Verduci (39), di Oppido Mamertina; Stefano Vitale (72), di Villa San Giovanni, imprenditore; Rocco Zito (67), di Fiumara Muro (RC).

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