Francesco Rattà
1 minuto per la letturaREGGIO CALABRIA – E’ Francesco Rattà il nuovo capo della Squadra Mobile di Roma. «Sono estremato orgoglio di ricevere oggi questo prestigioso incarico – ha detto Rattà nel corso della conferenza stampa di presentazione in Questura – Dietro di me c’è sempre stata una squadra di poliziotti, uomini e donne, che mi hanno sostenuto. Se ho fatto bene è perché la squadra funzionato».
Rattà arriva da dirigente della Squadra Mobile di Reggio Calabria, prima di avere lavorato nella Questura di Catanzaro.
«Mi spenderò a Roma nell’espressione massima del mio impegno» ha assicurato.
La nomina è una linea dritta e continua, che va dalla Calabria alla Capitale. Una “scuola calabrese”, fatta di lezioni pesanti come quelle che la ‘ndragheta impartisce, pare formare i migliori dirigenti che approdano nella più prestigiosa Squadra Mobile d’Italia.
Non un caso, come sostiene l’appena promosso Rattà, piuttosto una scelta puntuale fatta proprio alla luce di una formazione d’eccezione che ha tutti i numeri e la professionalità dei dirigenti della Polizia di Stato. Cinquantadue anni, sposato e padre di due figli grandi, Francesco Rattà, approda a Roma dopo 27 anni di attività investigativa in Calabria, dove ha guidato diverse inchieste contro la ‘ndrangheta.
Nel presentarsi durante la conferenza stampa, Rattà ha spiegato: «La nostra attenzione sarà diretta al contrasto non solo delle ramificazioni della ‘ndrangheta ma anche alle mafie autoctone. Il mio impegno sarà diretto anche al contrasto dei reati predatori, nel quadro di un disegno strategico voluto dal questore di Roma in sinergia con tutte le componenti della questura».
Rattà ha anche sottolineato: «Se ci fosse il tentativo della criminalità organizzata di mettere le mani sui soldi del recovery faremo di tutto per evitare che neanche un centesimo finisca nelle tasche dei criminali».
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