Nicola Gratteri
1 minuto per la letturaUNA SERATA densa di spunti di riflessione e discussione, quella di ieri sera, la prima delle due dell’evento “La narrazione del Sud”, che precedono la tre giorni dell’International Annual Meeting SudeFuturi III – (R)innoviamo il Mezzogiorno che si terrà al Castello Ruffo di Scilla tra il 9 e l’11 settembre prossimi.
Tra i tanti argomenti affrontati durante l’appuntamento organizzato dalla Fondazione Magna Grecia, in una serata dedicata alla legalità come punto di partenza per la rinascita della Calabria e del Mezzogiorno, non poteva mancare un passaggio sugli incendi che ogni estate distruggono e devastano enormi porzioni di territorio.
Quando la giornalista Paola Bottero, che ha condotto la serata insieme ad Alessandro Russo, direttore del magazine Sud e Futuri, ha chiesto a Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, cosa si può fare per eliminare questa piaga che si ripete ogni anno, lui ha risposto: “Tre cose. Intanto non rinnovare il contratto per i canadair. Poi non autorizzare più gli straordinari ai forestali e infine coinvolgere i detenuti, non tutti ovviamente, diciamo quelli comuni, adottando lo stesso metodo che si utilizza con i tossicodipendenti nelle comunità di recupero per ricostruire la loro personalità, impegnandoli a lavorare sul territorio otto ore al giorno. Facendo così, non ci saranno più incendi”.
Poi la domanda finale: ma perché rifiuta le candidature politiche, a partire da quella a presidente della Regione Calabria? “Sono un decisionista – ha replicato Gratteri – non posso fare politica. Ogni giorno partecipo a diverse riunioni, dico le cose solo una volta e quando le dico per me è fatta. E poi sono abituato a scegliermi i miei collaboratori e non amo la mediazione. Con la mediazione non fai la rivoluzione ma solo robetta, palliativi e a me non interessa”.
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