Sam Lombardo
3 minuti per la letturaCARAFFA DEL BIANCO (RC) – Il colonnello Sam Lombardo, tra gli ultimi veterani della WWII partecipanti allo sbarco in Normandia nel 1944, è scomparso in Florida ad un mese esatto dal suo 102° compleanno.
Sarà sepolto nel cimitero nazionale di Arlington come riconoscimento del suo alto valore militare. Samuel (Saverio) Lombardo era nato il 12 luglio del 1916 in via Faccioli di Caraffa del Bianco da Agata Iofrida e da Pietro Lombardo, emigrati in America nel 1929 con i tre figli nati in Italia, cui in America si aggiungeranno altri tre.
In cerca di fortuna come tanti altri loro compaesani, Agata e Pietro partirono portandosi nel cuore il ricordo della cara vallata della Verde con la segreta speranza di ritornare un giorno al loro paese, dopo aver conseguito una salda posizione economica per garantire un futuro sicuro ai loro figli.
Il destino volle che restassero emigrati per sempre, divenendo americani, pur restando italiani nel loro intimo. Tutti sistemati dignitosamente i loro sei figli, tra cui Giuseppina, deceduta a 101 anni, divenne una affermata cantante lirica e Saverio, in Usa Samuel, seguì la carriera militare per naturale passione verso l’Esercito americano.
Una famiglia onesta, concreta ed anche longeva, quella di Agata e Pietro. Il colonnello Lombardo fu in vita, dunque, una “Awarded Star”, una stella premiata con 13 medaglie al valore militare per aver partecipato con onore ad altrettante importanti campagne belliche durante le Battaglie del Rigonfiamento, “Batthel of de Bulge”, fra cui “Nuremberg- Germany”, “Camp Fannin-Tex”, “Hokkaido-Japan”, “Seoul-Korea”, “Tokyo-Japan”, “Fort Ord-Ca.”, “Vietnam Intelligence Operation”. Onorato anche nel 2016 al Museo Benning a Ga, il giorno della bandiera, il D-Day, quando fu messa in mostra la storica bandiera che lui ed il suo plotone hanno creato in WWII.
La bandiera americana era stata distrutta, ne restava qualche brandello dopo gli scontri in Normandia, ma Sam con i soldati del plotone di cui faceva parte, raccolti gli avanzi di tessuto di quella in dotazione, nelle loro tende li cucirono a lume di candela per oltre quattro mesi con l’ausilio di una vecchia macchina da cucire presa in prestito.
Fu realizzata, così, la bandiera che con orgoglio sventolarono il giorno della vittoria. Nacque da quella patriottica azione di gruppo il suo noto detto “Se non ci daranno una bandiera, ne faremo una!”, inciso sullo storico manifesto, su cui campeggia tra quello degli altri soldati anche il suo bel volto bruno di calabrese. Ed ancora nel 2019 gli sono stati tributati onori durante il Super Bowl Game. Per il suo 100° compleanno non solo dalla Florida ma da tutti gli Usa gli sono pervenuti attestazioni di stima ed affetto dal mondo politico, militare e civile, in primis quelle del Presidente Donald Tramp.
Sam, che da pensionato si è dedicato ad attività benefiche, umanitarie ed anche culturali, pienamente integrato nell’ambiente americano, amava profondamente l’Italia e le sue origini calabresi, considerando ogni suo successo personale in terra d’America come un onore anche per la Calabria, a cui era visceralmente legato. L’ultima sua visita a Caraffa del Bianco risale agli inizi degli anni ’90, quando volle rivedere i tanti parenti ivi rimasti, tornare a fare il bagno nel mare antistante a Capo Bruzzano, ricordando ancora il tempo in cui lui, bambino, andava d’estate a villeggiare al “Capo” con i genitori nella “loggia” sulla spiaggia, costruita con canne e rami di profumate felci, provenienti dai boschi di “Campolico”.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA