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Le mani dei Mazzaferro nel settore dei prodotti petroliferi per autoveicoli, 19 arresti (7 in carcere) nell’operazione della Finanza a Roma
Ci sarebbe la ‘ndrangheta dietro le attività illecite di emissione di fatture per operazioni inesistenti, occultamento e distruzione di documenti contabili, riciclaggio, autoriciclaggio, indebita percezione di erogazioni pubbliche e trasferimento fraudolento di valori. Secondo il Gip del Tribunale di Roma, che ha accolto la richiesta della locale Dda, le ipotesi delittuose sarebbero state compiute agevolando la cosca Mazzaferro di Marina di Gioiosa Jonica.
I MAZZAFERRO E IL BUSINESS DEI CARBURANTI, 19 ARRESTI A ROMA
Per questo, nella mattinata di oggi, la Guardia di Finanza e i colleghi dello Scico hanno dato esecuzione a una ordinanza cautelare nei confronti di 25 persone, delle quali 7 in carcere, 12 ai domiciliari e 6 con obbligo di firma. Sequestrati beni per circa 7 milioni di euro, intestati a 5 società e a 17 persone fisiche. Il clan di ‘ndrangheta, per come è risultato nel corso delle indagini dei finanzieri, tramite imprese intestate a prestanome, avrebbe realizzato “frodi carosello” nel settore della commercializzazione di prodotti petroliferi per autoveicoli. L’Iva evasa veniva reinvestita per acquistare nuovi distributori e altri depositi di carburante.
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