Tribunale di Reggio Calabria
2 minuti per la letturaPer il Tribunale del Riesame reggino sussistono le esigenze cautelari: Francesco Putortì, accusato di aver ucciso il rapinatore in casa, resta in carcere.
REGGIO CALABRIA- Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha confermato l’arresto in carcere per Francesco Putortì. Secondo i giudici per il macellaio di 48 anni accusato di aver ucciso Alfio Stancampiano, di 30 anni originario di Catania, sussistono le esigenze cautelari. I fatti sono accaduti il 28 maggio 2024, quando Stancampiano, insieme ad altri uomini, entrano all’interno dell’abitazione di Putortì, in contrada Oliveto di Rosario Valanidi a Reggio Calabria, per compiere un furto. Il macellaio però li sorprende in casa e li colpisce con un coltello.
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Feriti i due scappano. Stancampiano viene poi abbandonato dai complici nei giardini dell’ospedale Morelli. Morirà là nel parcheggio dell’ospedale. Mentre il secondo uomo rimasto ferito, dopo aver traghettato per la Sicilia, è stato portato all’ospedale di Messina per le cure del caso.
Le indagini della polizia e dei carabinieri hanno consentito al procuratore Giovanni Bombardieri e al sostituto Nunzio De Salvo di delineare il contesto in cui sono maturati i fatti.
LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI
Secondo le ricostruzioni degli investigatori, i due ladri avrebbero tentato un furto nell’abitazione di Putortì. Il macellario però rientrando a casa, li ha sorpresi al piano superiore dello stabile.
A quel punto, secondo il racconto del macellaio, lo stesso avrebbe preso un coltello e durante una colluttazione ha colpito i due ladri. Questi sono poi fuggiti facendo cadere le pistole che avevano appena rubato e che erano legalmente detenute da Putortì.
Nei confronti dell’indagato la Procura aveva disposto subito il fermo convalidato poi dal gip Giovanna Sergi che ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare a carico del macellaio per il quale ci sono gravi indizi di colpevolezza. Putortì, il macellaio in carcere che ha ucciso il rapinatore, è difeso dagli avvocati Giulia Dieni e Natale Polimeni, intanto, entro 45 giorni il riesame depositerà le motivazioni della decisione.
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