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Il luogo del ritrovamento

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Fermata per omicidio la madre della 13enne che ha partorito un neonato poi abbandonato morto sugli scogli a Villa San Giovanni


VILLA SAN GIOVANNI (REGGIO CALABRIA) – La madre della giovane che ha partorito il neonato trovato morto all’interno di uno zaino negli scorsi giorni a Villa San Giovanni sugli scogli del molo del porticciolo turistico sarebbe accusata di omicidio ed di conseguenza gli inquirenti, coordinati dal Procuratore della Repubblica, Giovanni Bombardieri, e dal capo della Procura dei Minori, Roberto Di Palma, l’hanno fermata come indiziata di delitto. Secondo la ricostruzione della Procura, tuttora in fase di approfondimento, la donna avrebbe ucciso il bambino, inizialmente ritenuto una femminuccia e poi scoperto essere un maschietto, subito dopo il parto della figlia.

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Il provvedimento nei confronti della quarantenne, originaria di Reggio Calabria, indagata in relazione al delitto di infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale emesso dalla locale Procura della Repubblica ed eseguito dalla squadra mobile e dai carabinieri.

LA RICOSTRUZIONE DEGLI INQUIRENTI

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la donna, subito dopo il parto di una delle due figlie minori, si è adoperata per riporre il piccolo appena nato all’interno di uno zainetto e per abbandonarlo, poco dopo, sulla scogliera antistante il lungomare di Pezzo.

Le indagini hanno preso spunto dalla segnalazione ricevuta dai carabinieri di Villa San Giovanni circa lo stato di gravidanza di una minore di cui veniva indicato anche il nucleo familiare di appartenenza.
Gli agenti della squadra mobile di Reggio Calabria, del Commissariato di Villa San Giovanni e i carabinieri di Villa hanno passato al setaccio i sistemi di videosorveglianza presenti nella zona così riuscendo a ricostruire parte dell’itinerario percorso dalla madre della tredicenne negli istanti precedenti all’abbandono dello zainetto. Adesso la donna si trova rinchiusa nel carcere di Reggio a disposizione dell’autorità giudiziaria.

NEONATO MORTO A VILLA SAN GIOVANNI, FERMATA LA MADRE DELLA PARTORIENTE

Nel frattempo, la procura della Repubblica di Reggio Calabria che sta seguendo le indagini, ha scoperto che la tredicenne di Villa San Giovanni soffrirebbe da disturbi di deficit cognitivo. È un ulteriore tassello che si aggiunge all’inchiesta con cui gli inquirenti stanno cercando di far luce sull’accaduto. Intanto nelle scorse ore, su delega del procuratore aggiunto Walter Ignazitto e del sostituto Tommaso Pozzati, hanno sentito la madre della giovinetta, poi come detto arrestata, e altre due persone informate sui fatti.

L’inquietante vicenda presenta numerose incongruenze anche alla luce della carnagione del neonato particolare che potrebbe portare a novità di rilievo, tant’è che gli inquirenti hanno chiesto all’anatomo-patologo che ha eseguito l’autopsia di prelevare parti tissutali utili a definire il Dna del bambino deceduto, anche per identificare il padre. Altro dato significativo emerso riguarderebbe i tempi della gestazione, poiché il parto sarebbe avvenuto prematuramente rispetto ai nove mesi canonici.

La madre-bambina, inoltre, frequentava l’ultimo anno della Scuola media di primo grado, aspetto su cui si sarebbero appuntate le attenzioni degli investigatori per comprendere se vi siano state, o meno, segnalazioni sulla gravidanza della giovanissima agli organi competenti.

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