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REGGIO CALABRIA – Diciotto condanne e due assoluzioni. Si è concluso il processo “Sbarre” nato da un’inchiesta dei carabinieri che, coordinati dai sostituti procuratori Walter Ignazitto e Diego Capece Minutolo, hanno smantellato a Reggio Calabria due piazze di spaccio gestite da altrettante distinte organizzazioni nella zona sud della città.
Le pene più pesanti (20 anni di carcere) sono state inflitte a Luigi Chillino, Gabriele Foti e Anouar Azzazi. Sono stati condannati, inoltre, Andrea Foti (18 anni e un mese di reclusione) e Giuseppe Chillino (19 anni e 4 mesi). Al termine del processo, celebrato in aula bunker con il rito abbreviato, il gup Giuseppina Candito ha riconosciuto non solo l’associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, ma anche il sequestro di due minori a scopo di estorsione.
Stando all’inchiesta, infatti, nel settembre 2017, gli imputati Giuseppe Chillino, Anouar Azzazi, Gabriele e Andrea Foti avevano sequestrato due ragazzi «accusati» di aver rubato all’organizzazione una discreta quantità di droga. Sono stati assolti, infine, Daniele Sulas e Domenico Pangallo.
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