Giuseppe Falcomatà
1 minuto per la letturaREGGIO CALABRIA – Al termine della lunga requisitoria sostenuta dai pm Walter Ignazitto e Nicola De Caria, la pubblica accusa ieri ha chiesto la condanna a 1 anno e 10 mesi per il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà nell’ambito del processo “Miramare”, celebrato con rito ordinario.
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Oltre al sindaco Falcomatà sono imputati l’ex segretario generale Giovanna Acquaviva, l’allora dirigente Maria Luisa Ada Spanò, attuali ed ex assessori comunali (Saverio Anghelone, Armando Neri, Rosanna Maria Nardi, Giuseppe Marino, Giovanni Muraca, Agata Quattrone e Antonino Zimbalatti), nonché il presidente dell’associazione onlus “Il Sottoscala”, Paolo Zagarella.
Per tutti gli altri l’accusa ha invocato la condanna a 1 anno e 8 mesi. Per tutti l’ipotesi accusatoria sostenuta dalla Procura è di abuso d’ufficio e falsità materiale e ideologica commesse da pubblico ufficiale in atti pubblici, relativamente alla delibera con cui nel 2015 fu ammessa la proposta della onlus per l’utilizzo del piano terra del palazzo “Miramare”, albergo di proprietà del Comune, immobile che sempre secondo l’accusa era già stato di fatto affidato a Zagarella con la consegna delle chiavi.
In particolare secondo l’accusa il sindaco Falcomatà, difeso dagli avvocati Marco Panella ed Ezio Laganà, avrebbe omesso di astenersi in presenza di un interesse proprio, ed anzi attraverso la delibera avrebbe agevolato un soggetto a lui legato da un rapporto di pluriennale amicizia e avrebbe ricambiato l’analogo favore ricevuto dallo stesso Zagarella che in occasione delle precedenti elezioni amministrative gli aveva concesso in uso gratuito un proprio immobile da destinare a sede della segreteria politica.
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