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LOCRI (REGGIO CALABRIA) – Il giudice Anita Carughi ha emesso sentenza assolutoria per Giacomino Brancati e per Domenico Calabrò. Il primo all’epoca dei fatti era commissario straordinario dell’azienda sanitaria metropolitana di Reggio Calabria, il secondo dirigente generale aziendale. I due sono stati assolti con quanto, coerentemente, chiesto dalla pubblica accusa e dalla difesa dei due legali Giuseppe Martino (difensore di Brancati) e Luca Maio (difensore di Calabrò).
I due dirigenti sono finiti nei grovigli della giustizia per la denuncia della Uil che ha accusato i due di non avere adottato nessun provvedimento di tipo organizzativo o gestionale, volto a risolvere le criticità del reparto ortopedico dell’ospedale di Locri e quindi assicurare le urgenze ortopediche e attivare il percorso assistenziale del politrauma.
Tra le accuse anche la mancata assunzione di nuovi medici ortopedici e una serie di rilievi mossi contro i due tra le quali anche di non aver disposto alcun accertamento per verificare se le patologie varie lamentate dai medici che avrebbero dovuto essere trasferiti a Locri per far funzionare il reparto ortopedico erano veritiere.
Insomma una serie di accuse che non hanno trovato da parte del giudice alcuna responsabilità penale nella condotta di Giacomino Brancati e di Domenico Calabrò. E’ stato accertato che il capo di imputazione contro Brancati e Calabrò risulta essere secondo il giudice “del tutto generico indeterminato e assolutamente poco chiaro”.
L’atto di accusa, come si legge tra le ventisei pagine della sentenza, dal quale sembrerebbe scaturita l’indagine condotta nel corso della fase del procedimento, parrebbe essere proprio la lettera datata 4 agosto 2016 inviata dalla segreteria territoriale Uil Flp a firma di Nuccio Azzarà, di Nicola Simone e di Francesco Politano nella quale si faceva presente che Vincenzo Schirripa, all’epoca direttore sanitario dell’ospedale di Locri, aveva disposto la chiusura del reparto di ortopedia per grave carenza di personale. In effetti Vincenzo Schirripa con la nota del 2 agosto 2016 disponeva il blocco dei ricoveri presso l’ortopedia di Locri con dirottamento dei pazienti necessitanti di trattamento ortopedici presso gli ospedali di riferimento dell’Asp di Reggio Calabria e presso l’Hub della città dello Stretto.
Tale circostanza, che di per se sembrerebbe essere frutto di disfunzioni amministrative dovute a carenza di organico, ha dato il via ad una serie di indagini per verificare la sussistenza di eventuali responsabilità in capo ai dirigenti responsabili dell’Asp individuati in Giacomino Brancati e in Domenico Calabrò per i ruoli apicali che rivestivano in quel periodo. “Lo studio del fascicolo processuale – si legge nella sentenza – non ha consentito di colmare le gravi carenze in termini di genericità, di indeterminatezza, del capo di imputazione e pertanto non sembrano evincersi condotte riconducibili alla responsabilità di reato”.
Inoltre il Giudice sostiene che le attribuzioni di colpa verso Brancati e verso Calabrò sono anche contraddittorie rilevando che sono stati incolpati genericamente ma riconoscendo loro di avere adottato provvedimenti tampone per far fronte all’emergenza. Accuse sommarie smontate dalla sentenza.
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