Il tribunale di Palmi
1 minuto per la letturaPALMI- Una condanna a otto mesi di reclusione per omicidio colposo. È quanto i giudici del Tribunale di Palmi hanno inflitto a Michelangelo Silipigni, medico ginecologo in servizio presso l’Ospedale “Santa Maria degli Ungheresi” di Polistena, nell’ambito di un processo in cui erano imputate anche le ostetriche Ambrogina Colella, Pasqualina Spanò e Concetta Sceni (tutte assolte). Agli imputati veniva contestato il reato di omicidio colposo perché, in cooperazione tra loro, avendo in cura la paziente Manuela Mazzullo di Palmi, alla 38ma settimana di gravidanza, ricoverata presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia, non identificavano la condizione di sofferenza fetale sub-acuta per erronea interpretazione di un tracciato toco-cardiografico e cagionavano per colpa la morte endouterina del feto di sesso maschile della Mazzullo.
Il tragico evento era avvenuto il 18 novembre 2013. Il bambino sarebbe dovuto nascere di lì a qualche giorno. I genitori, i coniugi Antonio Barilari e Manuela Mazzullo, assistiti dall’avvocato Andrea Alvaro, avevano subito presentato una denuncia contro ignoti, chiedendo il sequestro della cartella clinica e l’esecuzione dell’autopsia. Nel corso dell’indagine sia i consulenti nominati dal Pm che i periti incaricati dal Gip per l’incidente probatorio avevano escluso la responsabilità medica. A quegli elaborati tecnici le persone offese avevano contrapposto articolate consulenze di parte, redatte da altrettanto autorevoli docenti e medici legali, con le quali mettevano in luce gli errori medici che avevano determinato la morte endouterina del feto. A quel punto la Procura di Palmi decideva, quindi, di esercitare l’azione penale e di richiedere il rinvio a giudizio degli imputati. All’esito del procedimento, accogliendo la richiesta della parte civile, i giudici hanno condannato il medico ginecologo, anche al risarcimento dei danni, patrimoniali e non patrimoniali, ed alla rifusione delle spese processuali in favore dei coniugi Barilari.
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