Domenico (Mimmo) Lucano
2 minuti per la letturaREGGIO CALABRIA – Si è conclusa la deposizione di Mimmo Lucano, sindaco sospeso di Riace e indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nell’ambito dell’operazione Xenia (SCOPRI TUTTI I CONTENUTI) per la quale è stato sottosposto anche agli arresti domiciliari.
Lucano, assistito dal suo difensore di fiducia, Andrea Daqua, ha incontrato, quale persone informata sui fatti, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo: «Sono davvero molto confortato e sereno – ha dichiarato Lucano – per tutti gli argomenti che ho avuto modo di affrontare questo pomeriggio e di cui naturalmente non posso citare i particolari dopo l’incontro con il procuratore aggiunto Lombardo».
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DELL’ACCOGLIENZA DOMENICO (MIMMO) LUCANO
Lucano ha messo in luce come «molte volte avevo chiesto di essere sentito sulle questioni che riguardavano i rapporti tra il Comune di Riace e altri organi dello Stato. In talune occasioni ho avuto la sensazione, ma preciso che si è trattato soltanto di una sensazione, che lo Stato e l’antistato potessero avere l’obiettivo comune di delegittimare l’esperienza Riace. Voglio dirlo chiaro: che senso ha adesso che l’ex ministro dell’Interno Minniti affermi ‘io sto con Riace’. Ma dico di più: Riace non è mai stata un’esperienza dei soliti sprar di cui abbiamo visto e sentito parlare tanto, di posti e luoghi recintati. A Riace abbiamo puntato a costruire una comunità senza recinzioni».
Lucano, inoltre, ribadisce «Ripeto: io sono molto fiducioso, dopo questo passaggio oggi con la Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria e con il dottore Lombardo, che possano emergere ulteriori argomenti in favore della mia esperienza come sindaco di Riace, ma soprattutto dell’esperimento di comunità che abbiamo costruito in anni di duro lavoro. Sinceramente, ancora non comprendo le ragioni per cui quel modello sia stato così duramente attaccato e disarticolato».
«Sia chiaro – ha detto ancora Lucano – che io continuerò la mia battaglia sui principi con gli strumenti della democrazia e della Costituzione per affermare la validità di questa nostra sperimentazione e perché sia un riferimento anche per esperienze future dello stesso tipo».
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