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REGGIO CALABRIA – I Militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma, coordinati della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno eseguendo un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, che dispone il sequestro sul patrimonio riconducibile a Nicola Rocco Aquino cl.’49, originario di Marina di Gioiosa Jonica, costituito da 24 fabbricati, 10 terreni agricoli, nonché quote societarie e compendi aziendali relativi a 6 imprese commerciali, per un valore complessivo stimato di circa 6,5 milioni euro.

Il provvedimento si fonda sulle risultanze delle indagini dell’operazione “Crimine”, condotta dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria e conclusa nel 2010 con l’esecuzione di provvedimenti restrittivi personali nei confronti di 119 soggetti, tra cui anche il predetto Nicola Rocco Aquino, ritenuti responsabili, a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso.

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Aquino, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, «era stato ritenuto intraneo all’omonima cosca di ‘ndrangheta di Marina di Gioiosa Jonica (RC) e, in particolare, aveva fatto parte della “locale” di Marina di Gioiosa Ionica, con il seguente ruolo: “AQUINO Nicola Rocco, AQUINO Giuseppe, TAVERNESE Vincenzo, MAZZAFERRO Rocco, COLUCCIO Antonio, con la qualità di partecipi attivi alla locale, con il compito di assicurare le comunicazioni tra gli associati, partecipare alle riunioni ed eseguire le direttive dei vertici della società e dell’associazione, riconoscendo e rispettando le gerarchie e le regole interne al sodalizio, curando gli affari dell’associazione”.

Tuttavia Aquino era irreperibile scampando così all’arresto e venendo dichiarato latitante: e tale restava per quasi 4 anni, sino alla revoca della misura disposta nel corso del giudizio di appello.

Con sentenza di primo grado il Tribunale di Reggio Calabria ha dichiarato Aquino colpevole condannandolo alla pena di 12 anni di reclusione. Successivamente, la Corte di Appello di Reggio Calabria ha assolto Aquino “per non aver commesso il fatto”.

In conseguenza delle indagini dell’operazione Crimine sono stati avviati gli accertamenti economico-patrimoniali, grazie ai quali i Finanzieri hanno scoperto «condotte delittuose dallo stesso poste in essere, le frequentazioni, i legami parentali, i precedenti giudiziari e gli altri elementi ritenuti fondamentali per la formulazione, ai sensi della normativa antimafia, da parte della competente autorità giudiziaria, del prescritto giudizio prognostico sulla pericolosità sociale. Alla luce di tali risultanze, il Tribunale Sezione Misure di Prevenzione ha ritenuto sussistente, richiamando il principio dell’“autonoma valutazione” del materiale probatorio, la pericolosità sociale del proposto “qualificata” dalla riferibilità ad un’associazione per delinquere di stampo ‘ndranghetista».

Le conseguenti indagini «hanno consentito l’individuazione dei patrimoni dei quali gli stessi risultavano disporre, direttamente o indirettamente, il cui valore era decisamente sproporzionato rispetto alla capacità reddituale dichiarata ai fini delle imposte sui redditi, nonché le fonti illecite dalle quali il proposto aveva tratto le risorse per la loro acquisizione».

Questi i beni e i valori sequestrati:

  1.  n. 24 fabbricati e 10 terreni ubicati in Marina di Gioiosa Ionica (RC), Roccella Ionica (RC), Riace (RC) e Stignano (RC);
  2. Patrimonio aziendale della D.I. “AQUINO SALVATORE”, con luogo di esercizio in Marina di Gioiosa Ionica (RC), esercente l’attività di segagione e lavorazione delle pietre e del marmo;
  3. patrimonio aziendale della D.I. “AQUINO FRANCESCO”, con luogo di esercizio in Marina di Gioiosa Ionica (RC), esercente l’attività di commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari, di materiali da costruzione e legnami;
  4. patrimonio aziendale della D.I. “GIOIELLERIA AQUINO DI AQUINO MARIA”, con luogo di esercizio in Marina di Gioiosa Ionica (RC), esercente l’attività di commercio al dettaglio di articoli di gioielleria;
  5. quote sociali e patrimonio aziendale della “REGINA S.a.s. DI AQUINO VINCENZO DI FRANCESCO AQUINO & C.”, con sede legale in Marina di Gioiosa Ionica (RC) e unità locale “Bar Il Brutto Anatroccolo” esercente l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;
  6. quote pari al 33,33 % del capitale sociale della “ISCA DREAM S.r,l. IMMOBILIARE”, con sede legale in Isca sullo Ionio (CZ), esercente l’attività di costruzione di edifici residenziali e non residenziali;
  7. quote pari al 20 % del capitale sociale della “V.B.D. IMMOBILIARE S.r.l.”, con sede legale in Caulonia (RC), esercente l’attività di lavori generali di costruzione di edifici;
  8. rapporti bancari e finanziari comunque riconducibili al proposto e ai componenti il proprio nucleo familiare, aventi saldo attivo superiore a € 1.000,00.
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