Il tribunale di Reggio Calabria
1 minuto per la letturaBEIRUT – Un nuovo capitolo si inserisce nella vicenda che vede l’ex ministro Claudio Scajola sotto processo per aver favorito la latitanza del’ex parlamentare e imprenditore di Reggio Calabria, Amedeo Matacena. A scriverlo è la moglie dell’imprenditore Vincenzo Speziali, che lo scorso gennaio ha patteggiato una condanna a 12 mesi (LEGGI LA NOTIZIA).
Joumana Speziali, infatti, ha annunciato di aver presentato «formale denuncia alle Autorità Giudiziarie del Libano nei confronti degli inquirenti italiani della Procura della Repubblica di Reggio Calabria che condussero l’indagine a carico di Vincenzo Speziali, confidando nella giustizia, oltre che nello Stato di diritto».
La moglie dell’imprenditore Vincenzo Speziali, da tempo residente a Beirut ha precisato che «per quattro, lunghissimi, anni io e i miei familiari, a causa di un immotivato accanimento, abbiamo patito, ingoiato e sopportato, violazioni delle garanzie giurisprudenziali (volutamente, male interpretate, oltre l’acquisizione illecita delle prove alterate), assieme a una virulenta gogna mediatica, che ha colpito me e mio marito (costretto ad un lungo e ingiusto esilio, da innocente), per il suo impegno politico, le sue idee culturali e la sua attività professionale (ricca di successi, per di più in uno Stato a lui non appartenente). Non consentirò l’inottemperanza del trattato bilaterale tra l’Italia e il Libano, poiché, della sua violazione, anche i pubblici ufficiali italiani sono tenuti a rispondere».
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