Il consigliere regionale Francesco Cannizzaro
1 minuto per la letturaREGGIO CALABRIA – Il gup di Reggio Calabria Adriana Trapani ha assolto, «perché il fatto non sussiste», il consigliere regionale Francesco Cannizzaro, capogruppo a Palazzo Campanella della Casa delle Libertà. Nei suoi confronti era stata chiesta una condanna a due anni di reclusione (LEGGI), nell’ambito dell’operazione “Ecosistema” (LEGGI I PARTICOLARI).
Cannizzaro, difeso dagli avvocati Gianpaolo Catanzariti e Antonio Russo, era stato accusato dalla Procura distrettuale di Reggio Calabria di corruzione elettorale aggravata dall’avere favorito un’associazione mafiosa, in relazione ad alcune vicende legate agli appalti per la rimozione dei rifiuti solidi urbani, affidato da alcuni comuni del basso Ionio reggino all’imprenditore Rosario Azzarà, ritenuto vicino alle cosche Iamonte e Paviglianiti operanti a Melito Porto Salvo e San Lorenzo.
Cannizzaro era stato chiamato in causa da un collaboratore di giustizia insieme ad altri politici ed amministratori per una presunta richiesta di appoggio elettorale alle regionali del 2014.
Nell’inchiesta era coinvolto, con gli stessi capi di imputazione di Francesco Cannizzaro, anche l’ex consigliere ed ex assessore regionale Pasquale Tripodi, anch’egli assolto, difeso dagli avvocati Umberto Abate e Emanuele Genovese.
Per i due amministratori il pm della Dda aveva chiesto due anni di reclusione ciascuno. Il giudice ha anche assolto l’attuale sindaco di Palizzi Walter Scerbo e l’ex sindaco di Motta San Giovanni Paolo Laganà, mentre con il rito ordinario è ancora sotto processo il sindaco di Bova Marina Vincenzo Crupi.
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