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REGGIO CALABRIA – Questa notte al carcere di Arghillà di Reggio Calabria un detenuto ha dato fuoco al materasso nella sua camera di pernottamento.
Due unità di turno, coadiuvate dall’Assistente Capo preposto alla Sorveglianza Generale sono intervenute e giunte dinanzi la stanza hanno visto le fiamme che iniziavano a sprigionarsi dal materasso ed il detenuto che sbatteva la testa contro il muro.
Per evitare qualsiasi ulteriore danno, tanto per lo stesso detenuto che per il reparto intero, hanno aperto la cella ma proprio durante quest’operazione il detenuto si è scagliato contro i tre poliziotti.
A denunciare l’aggressione è il sindacato Sinappe che ha evidenziato come «l’aggressione ai danni degli agenti è avvenuta dapprima con il bastone di una scopa e successivamente con calci e pugni. Gli agenti, nel tentativo di contenere il detenuto, sono finiti a terra, riuscendo con fatica a placarlo. Subito dopo si è provveduto a farlo rientrare in stanza, avendo avuto prima cura di togliere da questa il materasso bruciato. Il detenuto, una volta rientrato, ha iniziato a sbattere la testa ed i pugni contro il vetro della finestra, mandandola in frantumi e usando le schegge del vetro si è procurato profondi tagli all’avambraccio».
Dopo l’intervento degli infermieri di turno, per le prime cure del caso, il detenuto è stato portato in ospedale. «I poliziotti intervenuti – conferma Il sindacato – che con competenza e grandissima professionalità sono riusciti a contenere una situazione che avrebbe potuto avere esiti drammatici, hanno riportato ferite e contusioni, giudicate guaribili in tre giorni».
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