Il Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria
2 minuti per la letturaREGGIO CALABRIA – Beni per un valore complessivo pari a 55.000 euro sono stati sequestrati dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Locri che hanno eseguito un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Reggio Calabria–Sezione Misure di Prevenzione su proposta della Procura distrettuale reggina diretta da Giovanni Bombardieri.
I beni sono riconducibili a Domenico Agresta e sono ritenuti dagli investigatori frutto di proventi illeciti. La misura patrimoniale scaturisce dagli approfondimenti investigativi eseguiti dai militari del Nucleo Investigativo di Locri, coordinati dal procuratore aggiunto Calogero Gaetano Paci, per delineare la pericolosità di Agresta, bracciante agricolo di Platì legato alla cosca “Barbaro–Castanu”, con un passato da latitante, già noto alle forze dell’ordine per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, tentata rapina e detenzione e porto abusivo di armi da fuoco, nonchè condannato per il sequestro di persona a scopo di estorsione nei confronti di Pietro Castagno, re della gastronomia torinese rapito a Torino il 21 gennaio 1984 e tenuto nascosto in Aspromonte per undici mesi.
La somma di denaro sequestrata era stata ritrovata nel mese di maggio di quest’anno, nel contesto di una perquisizione dei Carabinieri della Compagnia di Locri a Platì, presso alcuni appezzamenti di terreno di proprietà del Comune ma abusivamente occupati ed in uso alla famiglia di Agresta. Durante le ricerche, nei pressi di un muretto a secco, i militari scoprirono un passaggio nascosto – a un varco in un finto muro a secco, scorrevole su un binario grazie ad un congegno meccanico – che consentiva l’accesso ad un bunker, nello specifico ad un corridoio e quindi ad un locale segreto.
Entrati nella stanza sotterranea, i carabinieri avevano rinvenuto diverse munizioni, una fondina per pistola e due grimaldelli in acciaio. In un garage, inoltre, è stato ritrovato un motorino con un telaio diverso rispetto a quello riportato sul documento che i militari hanno sequestrato poiché ritenuto presumibilmente oggetto di furto. A poca distanza dal bunker, è stata ritrovata ben nascosta dietro un muretto la cospicua somma di denaro sequestrata, suddivisa in mazzette all’interno di buste di plastica.
Nell’abitazione di proprietà di Agresta è stata anche ritrovata della sostanza stupefacente del tipo marjuana. Gli accertamenti hanno permesso di verificare una vistosa sproporzione fra le capacità di reddito di Agresta e del suo nucleo familiare rispetto alle proprietà in suo possesso ed alla somma di denaro ritrovata, tali da far ritenere il denaro frutto di probabile attività illecita. Di conseguenza, le verifiche dei militari hanno permesso all’autorità giudiziaria reggina di emettere un provvedimento di sequestro di prevenzione della somma.
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