Un arresto dei carabinieri
1 minuto per la letturaREGGIO CALABRIA – Nelle carte dell’inchiesta che ha portato oggi all’emissione di una ordinanza cautelare per 23 persone, tutte appartenenti al clan dei Casamonica, spunta anche un collaboratore di giustizia della ‘ndrangheta che ha raccontato ai magistrati della Dda di Roma dei suoi rapporti con il gruppo criminale attivo nel quadrante est della Capitale.
Si tratta di Roberto Furuli originario di Laureana di Borrello, nella zona di Reggio Calabria, che ha ricostruito con il pm Giovanni Musarò il suo rapporto con Christian Casamonica, oggi arrestato.
«Quando ancora era in Calabria, aveva sentito parlare dei Casamonica come di una famiglia di mafia, che aveva, nella capitale, lo stesso controllo del territorio che poteva avere una cosca di ‘ndrangheta in un paese della provincia di Reggio Calabria. Mi risulta che abbiano rapporti anche con importanti famiglia di ‘ndrangheta, fra cui i Piromalli di Gioia Tauro. Per quello che mi risulta i rapporti fra i Casamonica e i Piromalli riguardavano gli stupefacenti».
Per il collaboratore di giustizia «i Casamonica a Roma sono una famiglia temuta e rispettata, non in ragione dei loro rapporti con la ‘ndrangheta ma in ragione del fatto che si fanno rispettare. A Roma il nome Casamonica incute paura a tutti, così come il nome Bellocco incute paura a Rosarno».
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