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Pietro Fuda

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SIDERNO (REGGIO CALABRIA) – L’ex sindaco di Siderno Pietro Fuda, indagato per concorso esterno in associazione magiosa, avrebbe consentito alla ‘ndrangheta di assumere «una posizione di influenza» nel Comune reggino, «promuovendo e consentendo la nomina a presidente del consiglio comunale di Paolo Fragomeni», legato, spiegano gli investigatori, «da vincoli di parentela con la famiglia di ‘ndrangheta dei Commisso intesi i “Quagghia”». E’ quanto si apprende dalla questura di Reggio Calabria, in merito a un’indagine che tocca i collegamenti tra politica, mafia calabrese e massoneria.

Fuda, già senatore della Repubblica e presidente della provincia di Reggio Calabria, avrebbe anche «agevolato gli interessi delle famiglie di ‘ndrangheta locali, adeguandosi alle loro logiche spartitorie nel campo dei lavori pubblici e di controllo del territorio, condizionando le scelte dell’amministrazione sull’eventuale modifica dell’area della zona industriale di Siderno, ubicata in zona Pantanizzi».

Inoltre, sempre secondo l’accusa, avrebbe operato affinché una ditta aggiudicataria dei lavori per la realizzazione di opere di urbanizzazione secondaria e verde attrezzato a Siderno Superiore – nel quartiere “Cavone”, per un importo complessivo pari a quasi 400mila euro – si rifornisse del materiale necessario alla realizzazione delle opere (“pietre di Canolo”) da un pregiudicato per associazione mafiosa.

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