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Personale del 118 costretto a salire con il paziente dalle scale

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LOCRI (REGGIO CALABRIA) – All’ospedale di Locri è un calvario senza fine per i pazienti, i loro familiari e gli operatori sanitari. Ieri ennesimo blocco dell’unico ascensore funzionati sui cinque presenti all’interno della struttura sanitaria di contrada Verga. Un sabato pomeriggio con i soliti disagi. Sul posto è stato chiesto anche l’intervento dei carabinieri. L’ennesima denuncia arriva ancora dal primo cittadino locrese sul profilo Facebook.

«Incredibile….ma vero! – Ascensore dell’Ospedale, da oltre tre ore, ancora ko e pazienti parcheggiati in altri reparti – ha scritto il sindaco Giovanni Calabrese – Allertato il 118 per trasferire, attraverso le scale (5 piani!!), i pazienti all’Unità coronarica».

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La denuncia dell’amministratore locale tocca anche un altro punto dolente della vicenda: la carenza di personale. «Intanto, sempre in questo momento, al Pronto Soccorso medici e infermieri senza cambio turno dalle ore 8,00 di questa mattina – ha scritto sempre nel pomeriggio di ieri su Fb il sindaco Calabrese – Tutto questo, purtroppo, accade sempre all’Ospedale di Locri che continua ad essere governato da un manipolo di incapaci. Vergogna, Vergogna e ancora solo Vergogna». Sulla vicenda è stata anche presentata una interrogazione parlamentare da parte della deputata di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro.

Un problema che ormai si presenta in maniera sistematica. Un infermiere era rimasto intrappolato all’interno dell’ascensore, una settimana prima, il 12 gennaio, un paziente anziano ha atteso tre ore per essere portato dal reparto di Cardiologia alla Rianimazione, dal quinto al primo piano, per poi morire qualche ora dopo. Da agosto ad oggi è una emergenza continua alla struttura sanitaria di Locri.

Nei giorni scorsi il prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, aveva anche incontrato i sindaci della Locride e il commissario alla Sanità, Saverio Cotticelli. Quest’ultimo aveva sottolineato che «la concretezza delle azioni costituirà il suo modus operandi con il coinvolgimento delle istituzioni interessate».

Se Locri piange, Polistena non sorride. Nella struttura della Piana, infatti, da tempo ormai le apparecchiature radiologiche sono guaste. I medici del Pronto soccorso sono costretti a trasferire i pazienti a bordo di un’ambulanza all’ospedale di Gioia Tauro per i raggi x ma solo entro le 20, perché dopo il servizio è chiuso. In alternativa si ricorre all’ospedale di Locri dove le apparecchiature funzionano ma dopo aver fatto l’esame non ci sono ortopedici reperibili di notte per sottoporre il paziente ad una visita di routine. La sanità calabrese è un triste calvario.

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