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Rocco Ientile

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MARTONE (REGGIO CALABRIA) – Una violenza aggressione è stata registrata ad un delegato sindacale a Martone. A renderlo noto sono le organizzazioni della Filt-Cgil della Calabria e di Reggio-Locri che, a firma dei rispettivi segretari, Nino Costantino e Domenico Laganà, ha denunciato la «vile aggressione del delegato Rocco Ientile, avvenuta nel pomeriggio di ieri, venerdì», esprimendo al contempo «la più partecipata vicinanza e solidarietà».

I sindacalisti hanno raccontanto che «Ientile, che lavora come autista della Mediterranea Bus è stato seguito fino a Martone dove ha parcheggiato il bus a fine turno di lavoro e qui è stato violentemente e ripetutamente colpito».

Rocco Gentile «in linea con la cultura e tradizione dei delegati della Cgil – prosegue la nota sindacale – difende i diritti dei lavoratori ed anche per questo ritiene che i mezzi aziendali, strumento di lavoro ma anche di pubblica utilità, non debbano essere danneggiati da atti di mero vandalismo. Per questo suo etico atteggiamento il delegato della Filt-Cgil è stato violentemente aggredito e picchiato. Alla magistratura chiediamo di accertare con precisione i fatti e colpire pesantemente gli autori di questo scriteriato gesto. Al Prefetto di Reggio Calabria, facendo anche seguito alla precedente segnalazione sul ferroviere reggino aggredito nel mese di ottobre scorso, chiediamo di convocare un tavolo urgente per rispondere alle esigenze di sicurezza dei lavoratori dei trasporti nella provincia di Reggio Calabria».

Analoga condanna è stata espressa dal Comune di Gioiosa Ionica, dove Ientile risiede: «L’aggressione avvenuta ieri ai danni del Sig. Rocco Ientile, cittadino di Gioiosa Ionica – si legge in una nota – è un fatto insopportabile e inaccettabile, che ha scosso l’intera comunità. L’Amministrazione comunale esprime vicinanza e solidarietà alla vittima e ai suoi familiari. Fiduciosi che la Giustizia farà rapidamente il suo corso, affermiamo con forza che la comunità di Gioiosa non è più disposta a sopportare atteggiamenti e atti figli di una cultura di stampo mafioso, che creano tensione e paura attraverso la violenza e la sopraffazione, restringendo in tal modo gli spazi di libertà di ogni cittadino».

Inoltre, l’amministrazione comunale chiede «a tutti, ciascuno per la propria parte, di assumere atti concreti, per isolare ed espellere fuori dalla società civile coloro i quali scelgono la protervia ‘ndraghetista quale cifra della loro esistenza. Le agenzie educative, le famiglie, la scuola e le Istituzioni tutte, devono insistere su un impegno forte che miri a educare le nuove generazioni al vivere civile. Diversi sono i fatti di violenza intimidatoria che hanno colpito cittadini e famiglie di Gioiosa, per cui serve un sussulto e una reazione energica: unità delle forze politiche e sociali, impegno e partecipazione civile alla vita della comunità, devono essere gli strumenti che permettano al nostro paese di mantenere e consolidare la sua tradizione di comunità coraggiosa e libera».

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