La perquisizione nella casa del latitante
2 minuti per la letturaROSARNO (REGGIO CALABRIA) – Il latitante Pietro Raso, 29 anni, di Rosarno, ritenuto elemento di rilievo della cosca di ‘ndrangheta Cacciola-Grasso operante nella Piana di Gioia Tauro, è stato arrestato stamane, dai carabinieri del gruppo di Gioia Tauro, con la collaborazione dello squadrone eliportato Cacciatori Calabria di Vibo Valentia.
Raso (nella foto a sinistra) era latitante dal 9 luglio scorso, quando era sfuggito ad un provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nell’ambito dell’operazione “Ares”, per i reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, aggravati da modalità mafiose o perché funzionali ad agevolare il sodalizio mafioso. L’arresto è stato effettuato a Sant’Eufemia d’Aspromonte, in contrada Petrulli.
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CONTRO IL CLAN CACCIOLA E GRASSO
Le indagini dei carabinieri di Gioia Tauro, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Gaetano Calogero Paci e del sostituto procuratore Adriana Sciglio, avrebbero permesso di accertare che Raso aveva un ruolo assolutamente centrale nelle dinamiche criminali della cosca, nel cui ambito era, secondo gli inquirenti, uno tra gli affiliati più affidabili e fedeli. Custodiva le armi e curava, per conto del clan la gestione dei carichi di cocaina importati dal Sudamerica.
La cattura è giunta dopo indagini svolte all’indomani dell’operazione “Ares”, che il 9 luglio scorso ha consentito di sottoporre a fermo 32 persone, ritenute elementi di spicco delle cosche Cacciola e Cacciola-Grasso, entrambe attive a Rosarno. Il successivo 2 agosto erano state arrestate altre 7 persone.
Le ricerche, avviate subito dopo l’operazione, hanno permesso di individuare una dependance di pertinenza di una struttura ricettiva in contrada Petrulli di Sant’Eufemia d’Aspromonte, quale possibile rifugio del latitante. I servizi di osservazione del sito hanno consentito ai carabinieri di effettuare un intervento congiunto nelle prime ore di oggi.
Raso era insieme alla moglie e alla figlia di pochi anni di età e non ha opposto resistenza. Nel corso della perquisizione domiciliare eseguita all’interno del rifugio, sono stati rinvenuti numerosi viveri e beni di conforto. L’arrestato è stato trasferito nella casa circondariale di Reggio Calabria.
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