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Carabinieri del Ris

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CAULONIA (REGGIO CALABRIA) – Hanno rubato Sant’Ilarione Abate, la settecentesca scultura lignea che si venera nella cappella del convento che porta il nome del patrono di Caulonia. La notizia durante la celebrazione eucaristica all’antico romitorio a conclusione del pellegrinaggio dei fedeli con la reliquia del santo. Ad annunciarlo Padre Frederic Vermorel, l’ascetico di origine francese che da circa trenta anni vive in solitudine all’antico romitorio allocato sull’argine destro dell’Allaro a due chilometri da San Nicola.

Secondo quanto ricostruito sull’edizione cartacea di oggi del Quotidiano del Sud, il furto, denunciato ai carabinieri appena rilevata l’assenza della statuetta dalla sua collocazione nella sacrestia dell’antico impianto monastico, sarebbe avvenuto la vigilia di ferragosto. Il ladro sarebbe stato favorito dal fatto che la chiesetta rimane sempre aperta per accogliere quanti vogliono raccogliersi in preghiera ma anche occasionali visitatori. Visitatori che negli ultimi anni si sono accresciuti in maniera esponenziale, favoriti dal vicino impianto turistico delle cascate sulla fiumara Allaro.

Incredulità nei tanti fedeli accorsi per onorare il santo patrono già provati dalla decisione vescovile di trasferire il giovane parroco di Caulonia, don Rocco Agostino. Decisione che rischia di interrompere il percorso di fede del popolo cristiano di Caulonia che negli ultimi due anni registra la successione di tre parroci diversi. I riti della ricorrenza sono proseguiti con il rientro della reliquia (nelle prime ore del mattino era rientrata alla Matrice dopo la veglia notturna nella chiesa di Caulonia Marina) alla chiesetta fuori le mura, il “calvario” dove, a conclusione della processione mattutina, era stata “lasciata” per l’adorazione la statua lignea (scultura dell’artista serrese Vincenzo Scrivo) del patrono.

Dalle 21 di ieri sera, la veglia notturna al “calvario” a conclusione della fiaccolata che aveva preso mossa dalla chiesa matrice. I festeggiamenti si concluderanno oggi con il rientro in processione della statua e della reliquia del patrono di Caulonia, accolti al “fosso” dalle autorità civili e militari. Nel tardo pomeriggio, la processione attraverserà le vie dell’antico borgo medievale. I festeggiamenti civili hanno avuto due momenti particolari ieri pomeriggio con la storica gara dei “carrettuni” ed il serale concerto musicale in Piazza Seggio.

Sul fatto è intervenuto il vescovo di Locri-Gerace, monsignore Francesco Oliva: «La notizia del furto della statua lignea settecentesca di Sant’Ilarione, conservata nell’omonimo Eremo nel territorio del comune di Caulonia, mi addolora profondamente. Se un furto è sempre un male verso chiunque venga perpetrato, è ancora più grave se riguarda un oggetto sacro, che appartiene al patrimonio storico-culturale ed alla fede di una Comunità».

«Si tratta di un furto sacrilego – continua il presule – che offende il sentimento religioso e la fede del popolo devoto di Caulonia e di tutta la diocesi. Questo gesto sacrilego mi preoccupa perché come Chiesa sentiamo la responsabilità della cura e custodia di un patrimonio storico-culturale e religioso molto importante; d’altra parte, non vogliamo trasformare le nostre chiese, luoghi di preghiera e di ascolto della Parola di Dio, in musei con ridotti e rigidi orari di apertura e chiusura. Chiedo a chi ha compiuto il grave gesto di ravvedersi e di riportare la statua nella chiesetta dell’Eremo abitato e custodito da Fr. Frédéric Vermorel, che ha trasformato il luogo in uno spazio di silenzio, ascolto e preghiera; luogo che cura con amore, coinvolgimento personale e totale gratuità».

«La statua di Sant’Ilarione – sostiene ancora mons. Oliva – rappresenta un bene che non arricchisce chi lo ha rubato, ma impoverisce gravemente il patrimonio religioso di tutta la Comunità».

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