Un'operazione della polizia
1 minuto per la letturaREGGIO CALABRIA – E’ finita all’alba di oggi in Romania la latitanza di Vito Bigione, 66 anni, mafioso trapanese, detto il “commercialista”, inserito pochi mesi fa nella lista de trenta latitanti più pericolosi in Italia. Ad arrestarlo in Romania sono stati i poliziotti della Questura di Trapani, guidata da Claudio Sanfilippo. Bigione, che era stato condannato di recente in via definitiva a 15 anni di carcere, era specializzato nel traffico di sostanze stupefacenti, tramite i suoi pescherecci.
Avrebbe svolto, negli anni, un ruolo di mediazione e raccordo tra Cosa Nostra, ‘ndrangheta e cartelli colombiani, per questo era nella lista dei trenta latitanti più ricercati.
La prima accusa per traffico di stupefacenti per Vito Bigione risale al 1995 e pochi mesi dopo si trasferì in Africa stabilendosi in Namibia. Nei primi anni del 2000 era accusato di aver organizzato, a partire dal 1992, il trasporto di centinaia di chilogrammi di cocaina da Brasile, Colombia e Namibia all’Italia. Carichi finanziati dalla famiglia mafiosa Agate di Mazara del Vallo e dalla cosca di Marando di Platì, Reggio Calabria.
Già nel 2003 mentre la polizia lo cercava in Italia, si era rifugiato in Namibia, manager di un ristorante esclusivo della capitale, e tra la Sudafrica e il Namibia un pool di legali di grido si mosse per evitare la sua estradizione.
Alla fine, dopo una fuga in Sudamerica, fu arrestato nel 2004. Tornato in libertà, è stato nuovamente condannato, e adesso era irreperibile. Deve scontare 15 anni per mafia e traffico di droga nella condanna a seguito dell’operazione “Igres”.
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