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Il cartello Riace città dell'accoglienza

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RIACE (REGGIO CALABRIA) – L’arresto del sindaco di Riace, Domenico (Mimmo) Lucano (LEGGI LA NOTIZIA) ha suscitato stupore tra i cittadini del borgo calabrese.

In pochi parlano ma l’incredulità tra la gente del posto è palpabile mentre tra i migranti che ormai da uno, due o tre anni si sono stabiliti a Riace sono forti la paura e la preoccupazione.

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DELL’ACCOGLIENZA DOMENICO (MIMMO) LUCANO

«L’arresto di Lucano – dice Rosy, una donna del Camerun di 43 anni scappata dalle violenze, dai soprusi e dalla guerra insieme ai suoi due figli piccoli e stabilitasi da tre anni a Riace – è una vera e propria ingiustizia. Ora che ne sarà di me, dei miei figli e di tutti i migranti che ormai si sono stabiliti qui? Questa vicenda – aggiunge – rischia di far crollare tutto il sistema di accoglienza che con sacrifici e senza alcun interesse proprio il sindaco Lucano era riuscito a creare. Io e altre donne e mamme di colore cosa daremo, senza aiuti da mangiare ai nostri figli? Dove andremo a stare? Quello che da circa due anni si sta verificando a Riace contro il sistema di accoglienza creato e voluto dal Sindaco è un’ingiustizia».

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A Riace, oggi, è arrivato anche anche Rosario Rocca, presidente del Comitato dei sindaci della Locride e primo cittadino di Benestare, insieme ad altri amministratori ed ex amministratori della zona. «Conosco molto bene Mimmo Lucano – dice – e conosco la sua onestà e la sua attitudine a dare una possibilità di vita migliore ai più deboli. Ecco perché il suo arresto mi ha profondamente turbato. Sono venuto qui a Riace per solidarietà nei confronti del sindaco e dell’amico Lucano e per difendere la democrazia. Oggi, con sommo dispiacere, ho appreso che esiste il reato di solidarietà. Questo significa – conclude Rocca – che si sta vivendo nel Paese un periodo davvero brutto, buio».

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