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Il ponte sull'Allaro, a Caulonia

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CAULONIA (REGGIO CALABRIA) – Sos dai sindaci della Locride al Governo per la situazione del ponte sul fiume Allaro, sulla statale ionica, nel territorio di Caulonia, da qualche giorno interdetto al transito dei mezzi di oltre 7,5 tonnellate per pericoli legati all’abbassamento di alcuni piloni. I primi cittadini hanno rivolto una richiesta al Ministro delle Infrastrutture affinché «assuma direttamente la conduzione della vicenda» e «si determini impartendo indirizzi operativi urgenti ed indifferibili che, anche attraverso la realizzazione di un ponte provvisorio (guado), restituiscano alle popolazioni della Locride, nell’arco di poche settimane, il diritto ad una mobilità nel territorio ed il pieno accesso ai servizi essenziali attualmente compromessi, in modo particolare il raggiungimento dei presidi sanitari, scolastici e di emergenza». Della situazione si sta già occupando anche la Prefettura di Reggio (LEGGI LA NOTIZIA).
Il ponte, situato sulla statale 106 era già franato in parte
per un’alluvione che colpì la zona nel novembre 2015 e da allora si procedeva a senso unico alternato. Adesso, con lo stop ai mezzi pesanti, Caterina Belcastro, sindaco di Caulonia, Franco Candia, presidente dell’Assemblea Sindaci della Locride e Rosario Rocca, presidente del Comitato dei Sindaci della Locride, evidenziano che l’ordinanza dell’Anas «pregiudica ulteriormente le già precarie condizioni di vita della popolazione dell’intera Locride».
«Difatti – proseguono – le nuove disposizioni, non consentono l’attraversamento del Ponte Allaro alle tipologie di mezzi che assolvono al trasporto pubblico e commerciale. L’imminente apertura dell’anno scolastico desta preoccupazione in virtù della mancanza di un sistema viario alternativo locale, peraltro, ipotizzabile in un itinerario, ad oggi, altrettanto insufficiente ed insicuro. I Sindaci, in ogni sede e tempo, hanno sostenuto con forza che l’aspetto preminente fosse garantire la transitabilità in sicurezza nell’attesa della ricostruzione del ponte. Tuttavia, la mancata previsione di percorsi alternativi più agevoli e immediati di quello originariamente utilizzato nel 2015 (lungo circa 20 Km), paralizza improvvisamente il comprensorio. Malgrado le frequenti sollecitazioni, l’Anas non ha mai in precedenza messo in discussione la sicurezza e la tenuta dell’arteria attualmente in uso».

Intanto la deputata calabrese di Fratelli d’Italia Wanda Ferro ha annunciato una interrogazione al governo e al ministro delle Infrastrutture per chiedere «di attivarsi affinché vengano portati a completamento i lavori del ponte crollato, fornendo un cronoprogramma con tempi certi e garantendo intanto un collegamento viario sicuro. Non si può – afferma – rischiare il definitivo isolamento della Locride».

«E’ inaccettabile – sostiene Wanda Ferro – che a tre anni dal crollo, il ponte Allaro non sia stato ancora ricostruito. Questa ennesima incompiuta non rappresenta solo un grave danno per l’economia della Locride, ma mette a rischio la sicurezza dei cittadini, che vedono limitato il proprio diritto alla mobilità e all’accesso ai principali servizi, tra cui quelli sanitari, e vivono una forte preoccupazione anche per lo stato della carreggiata su cui si circola a senso unico alternato, che è stata interessata da un cedimento strutturale e dall’abbassamento dei piloni, tanto da spingere l’Anas a imporre il divieto di transito ai mezzi pesanti, con ulteriori gravi disagi al trasporto commerciale e ai servizi di trasporto pubblico. Una situazione i cui effetti negativi saranno amplificati con la fine dell’estate e la riapertura delle scuole, tanto che i sindaci del  territorio hanno sollecitato anche la realizzazione di un ponte provvisorio  in attesa di ripristinare l’opera. Altre infrastrutture danneggiate dalle alluvioni del 2015 – afferma ancora la parlamentare – sono state regolarmente ripristinate o ricostruite, mentre il ponte Allaro dopo essere stato buttato giù dal fango sembra essere stato travolto nuovamente dalla burocrazia e dalle lungaggini».

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