Maria Chindamo
1 minuto per la letturaPALMI (REGGIO CALABRIA) – «Le donne andrebbero tutte sterminate, non servono a nulla». La frase sarebbe stata pronunciata, in occasione della giornata della Festa della donna, da un insegnante del liceo scientifico di Palmi all’indirizzo di una ragazza, figlia di Maria Chindamo, la donna scomparsa a Limbadi (Vibo Valentia) in circostanze non ancora chiarite il 6 maggio 2016, episodio per il quale la Procura di Vino Valentia sta indagando per sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere (LEGGI).
A denunciare l’episodio sono, in una nota, gli avvocati Giovanna Cusumano e Nicodemo Gentile, legali dei familiari di Maria Chindamo che hanno depositato un esposto alla Procura di Palmi affinché sia valutata la sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti. Il fatto è avvenuto l’8 marzo, quando la ragazza, dopo che la proiezione era stata autorizzata dalla dirigente scolastica, ha sollecitato l’insegnante di storia perché consentisse a lei e ai compagni la visione di un film sulla condizione femminile.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA