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CITTANOVA (REGGIO CALABRIA) – L’operazione finalizzata al ridimensionamento del fenomeno delle cosiddette “vacche sacre” della ‘ndrangheta, ossia dei bovini che vagano incontrollati anche in paesi e per le strade senza che nessuno possa intervenire, prende il via definitivamente.
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A renderlo noto è il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, che stamattina ha presieduto un Comitato per l’ordine pubblico che si è svolto a Cittanova, alla presenza dei vertici provinciali delle forze dell’ordine, dei Procuratori di Palmi e di Reggio Calabria, dei sindaci interessati, della Polizia Provinciale, del servizio veterinario dell’Azienda sanitaria provinciale e del presidente del parco d’Aspromonte.
Nei giorni che vanno dal 14 al 17 marzo prossimi, la task force già rodata con un primo intervento effettuato nei giorni scorsi nel territorio di Terranova che ha consentito di agire su sette bovini vaganti, cercherà di mettere in atto il piano concordato dal Prefetto che vedrà l’individuazione dei capi di bestiame che pascolano abusivamente nella Piana e in alcuni centri della Locride, e dopo aver narcotizzato gli animali, se questi verranno trovati senza il microchip di identificazione, verranno portati in un recinto messo a disposizione e controllati sul piano veterinario.
Successivamente, verranno messi nella disponibilità dei comuni nel cui territorio sono stati catturati che decideranno sulla sorte degli animali, compresa la macellazione se la profilassi veterinaria darà l’ok. Sui luoghi o sulle aree dove intervenire saranno i sindaci a dare indicazioni nel corso di un tavolo tecnico in programma in Questura nel pomeriggio dell’8 marzo prossimo.
«L’obiettivo della task force – ha detto il prefetto di Bari – è quello di tutelare l’incolumità pubblica e ripristinare concetti di legalità nei territori dove si registra questo fenomeno che è antichissimo».
Alla riunione del Comitato hanno partecipato, come uditori, anche alcuni componenti del Comitato “No Bull” nato a Cittanova proprio per sensibilizzare le autorità sul fenomeno “vacche sacre”.
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