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Altre due persone sono ferite gravemente. Il rogo non sarebbe doloso, il dramma causato forse dal bisogno di riscaldarsi
SAN FERDINANDO (RC) – Una donna è morta ed altre due sono rimaste ferite in un incendio scoppiato la scorsa notte nella tendopoli per migranti di San Ferdinando, nella Piana di Gioia Tauro. La donna si chiamava Becky Moses, aveva 26 anni ed era nigeriana.
Sulle cause del rogo sono in corso accertamenti. Il corpo è stato trovato carbonizzato e le sue condizioni, inizialmente, non hanno consentito neppure di stabilirne il sesso. I due feriti sono stati ricoverati nell’ospedale di Polistena. Le loro condizioni secondo quanto si è appreso non sono gravi.
Il rogo non sarebbe stato di natura dolosa: le fiamme si sarebbero sviluppate da una zona centrale della tendopoli estendendosi poi al resto della struttura. Da qui l’ipotesi che la causa delle fiamme sia stata accidentale. Non è escluso, in particolare, che le fiamme abbiano avuto origine da un fuoco acceso dai migranti per riscaldarsi. Oltre duecento le baracche e le tende distrutte. Nell’accampamento, malgrado sia stata realizzata da tempo una nuova struttura per l’accoglienza dei migranti dove già vivono 500 persone, c’erano ancora oltre mille migranti in condizioni igieniche e logistiche estremamente precarie. La tendopoli adesso è stata sgomberata e per i migranti è allo studio una sistemazione. A Reggio Calabria riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocata d’urgenza dal prefetto, Michele Di Bari, per esaminare la situazione e predisporre la misure necessarie per il superamento dell’emergenza che si é determinata.
La ventiseienne era giunta nella tendopoli di San Ferdinando solo da pochi giorni: era inserita in precedenza nei progetti Sprar attivati nel Comune di Riace guidato dal sindaco Domenico Lucano. Lucano oggi è giunto a San Ferdinando con l’intenzione di fare seppellire la donna nel cimitero del suo paese. Il sindaco di Riace ha spiegato che Becky ha dovuto lasciare il paese diventato famoso per le politiche di accoglienza in quanto le era stato rifiutato l’asilo politico. La donna aveva presentato ricorso ma questa condizione non le consentiva comunque più di poter entrare nel programma Sprar. A Riace Becky era giunta circa due anni fa e solo nei giorni scorsi era arrivata a San Ferdinando, tant’è che l’ultimo rinnovo del suo documento di riconoscimento fatto a Riace è del 21 dicembre scorso. «Non ci possono essere scadenze per gli esseri umani», ha detto visibilmente amareggiato il sindaco Lucano.
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