L'operazione dei carabinieri
2 minuti per la letturaGIOIA TAURO (REGGIO CALABRIA) – Tentata estorsione in concorso, sequestro di persona, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo, lesioni aggravate ed illecita concorrenza con minaccia e violenza, con l’aggravante di aver commesso il fatto con l’utilizzo del metodo mafioso. Sono queste le accuse contestate a tre esponenti della cosca Piromalli, tratti in arresto nell’ambito dell’operazione “Jail Express”.
A Gioia Tauro, i militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria, con lo Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” di Vibo Valentia, hanno dato esecuzione ad un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia reggina nei confronti delle tre persone ritenute vicine alla cosca di ‘ndrangheta Piromalli di Gioia Tauro.
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Le indagini hanno documentato numerosi tentativi di estorsione compiuti dagli indagati in danno delle società di logistica e trasporto Atre Express s.r.l. e G.L.S. s.p.a., con reiterate minacce, anche con l’uso delle armi, e ripetute violenze ai danni degli autisti e dei corrieri delle società di distribuzione merci, allo scopo di impedire le consegne nel territorio di Gioia Tauro e consentire ad una terza società, la Mar.Sal. Srl, di acquisire il monopolio economico nel settore della consegna merci nell’intera Piana di Gioia Tauro.
I provvedimenti sono stati emessi nei confronti di Domenico e Vincenzo La Rosa, di 27 e 25 anni, e Fabio Sacco, 24 anni. L’indagine ha permesso di evidenziare un’escalation criminale consistita nella commissione di diversi tentativi di estorsione compiuti dai tre giovani nei confronti delle società di logistica e trasporto con reiterate minacce, anche con l’uso delle armi, e ripetute violenze per favorire un’azienda di fatto gestita dai due fratelli indagati, affinché quest’ultima potesse acquisire il monopolio nel settore della consegna merci nell’intera Piana di Gioia Tauro.
In particolare, le indagini hanno permesso di accertare numerosi episodi delittuosi, ravvicinati nel tempo, in occasione dei quali gli indagati avevano avvicinato gli autisti e li avevano minacciati, anche con armi da fuoco, intimando loro di lasciare il territorio di Gioia Tauro, non essendo dipendenti della loro società.
In un’occasione, i tre, in concorso con altri quattro soggetti non identificati, dopo aver condotto uno dei corrieri della Atre express in una zona isolata della Piana di Gioia Tauro, lo hanno privato della libertà per due ore, minacciandolo con una pistola. In un altro caso un corriere della stessa società, in una strada trafficata e in pieno giorno, era stato colpito e minacciato di tagliargli la gola se non fosse andato via da Gioia Tauro.
Le indagini, infine, hanno consentito di portare a termine anche il sequestro preventivo delle quote societarie e del complesso dei beni patrimoniali facenti parte della società gestita di fatto dai due fratelli. La stima complessiva dei beni sequestrati ammonta a circa 100 mila euro. Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati associati presso la Casa circondariale di Palmi.
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