Un sequestro di beni della guardia di finanza
2 minuti per la letturaREGGIO CALABRIA – Beni per un valore complessivo superiore a 1,8 milioni di euro sono stati sequestrati a Giuseppe Chirico, noto imprenditore reggino che opera nel settore della grande distribuzione alimentare. Il provvedimento, notificato dai militari del Comando provinciale della guardia di finanza di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, rientra nell’ambito dell’operazione “Fata Morgana” che si era conclusa nel mese di maggio 2016 con l’esecuzione di provvedimenti restrittivi personali nei confronti di nove persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, turbata libertà degli incanti, trasferimento fraudolento di valori, tutti aggravati dalla modalità mafiosa.
Nell’operazione l’imprenditore Chirico è stato indagato, tra gli altri, per associazione a delinquere di stampo mafioso c.p. per aver preso parte “… all’associazione mafiosa denominata ‘ndrangheta operante sul territorio della provincia di Reggio Calabria in cui è stabilmente radicata, ma anche sul restante territorio nazionale ed all’estero …”, ed in particolare “… per essersi posto quale imprenditore espressione della ‘ndrangheta nel settore della grande distribuzione alimentare, usufruendo, in particolare, del costante e continuativo appoggio delle cosche Tegano e di quella ramificazione della cosca Condello, operante nel quartiere di Gallico, già facente riferimento al defunto Chirico Domenico Consolato, per poi ampliare i propri interessi e proiezioni anche fuori dal quartiere di Gallico e dello stretto ambito commerciale, infiltrandosi nelle settore delle aste immobiliari …Con l’aggravante dell’utilizzare i proventi dell’attività delittuosa per finanziare le attività economiche di cui gli associati intendevano assumere e/o mantenere il controllo”.
In particolare, è emerso che Chirico, avvalendosi della “Soral sas”, società di cui era socio e amministratore, indicata quale “ditta di riferimento” della criminalità organizzata, ha posto in essere condotte volte a favorire il gruppo criminale di riferimento, di fatto alterando ai propri illeciti fini il sano tessuto economico reggino.
Con i nuovi accertamenti, la guardia di finanza ha accertato non solo la sproporzione esistente tra il profilo reddituale e quello patrimoniale, ma, soprattutto, il ruolo di imprenditore “mafioso” che lo stesso ha rivestito nel tempo.
Sotto sequestro sono finiti nel tempo la “Soral – Società reggina alimentari” con attività di “Ipermercati”, comprensiva del compendio aziendale (capitale sociale, partecipazioni, n. 3 unità locali, 25 immobili, 3 automezzi e rapporti finanziari a questa riconducibili); un terreno, un’autovettura, polizze assicurative, fondi comuni di investimento, depositi titoli del valore complessivo pari a 671.738,48 euro intestati a Chirico e ai componenti il proprio nucleo familiare, per complessivi 19.000.000 euro.
Ora si aggiungono 1,8 milioni di euro, intercettati dopo ulteriori approfondimenti, portando l’intero patrimonio sequestrato all’imprenditore ad un valore stimato di 20.800.000 euro.
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