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Il rappresentante dei lavoratori, Carmelo Saffioti

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Nocciolo della questione il mancato pagamento della cassa integrazione di luglio ma soprattutto il ricollocamento dei lavoratori licenziati

REGGIO CALABRIA – Si è conclusa la protesta di un ex lavoratore del porto di Gioia Tauro inscenata davanti al gate dello scalo insieme a moglie figli e familiari, che aveva portato al blocco delle attività nello scalo.

Grazie alla mediazione delle forze dell’ordine, l’uomo è stato convinto a tornare a casa insieme alla famiglia e le attività sono potute riprendere regolarmente.

In mattinata, alcune decine di operai, licenziati dall’azienda che gestisce il flusso di container nel porto di Gioia Tauro, si erano radunati davanti a Palazzo del Governo dove era in corso una riunione tra il prefetto Michele di Bari, l’azienda, l’Inps, l’Agenzia del Lavoro e l’Ispettorato del lavoro. Nocciolo della questione il mancato pagamento della cassa integrazione di luglio ma soprattutto il ricollocamento dei lavoratori licenziati.

Nei giorni scorsi alcune decine di lavoratori avevano bloccato l’attività del porto ottenendo di discutere della loro situazione nella riunione odierna in prefettura.

IN QUESTO VIDEO le rivendicazioni degli operai licenziati nelle parole di Carmelo Saffioti, rappresentante dei portuali.

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