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L’uomo scoperto a Platì. La sua cosca era egemone nel traffico di cocaina in Calabria e Lombardia
PLATÌ (REGGIO CALABRIA) – I carabinieri del Gruppo di Locri hanno arrestato a Platì il latitante Rocco Barbaro, di 52 anni, considerato elemento di vertice della cosca Barbaro-Castanu della ‘ndrangheta e già proposto per l’inserimento nell’elenco dei 30 latitanti più pericolosi.
Barbaro, detto “U sparitu”, è stato bloccato nell’abitazione di una delle figlie. Era latitante dal 2015, anno in era sfuggito all’arresto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per associazione mafiosa ed intestazione fittizia di beni emessa dal Gip del Tribunale di Milano su richiesta della Dda.
In passato Rocco Barbaro si era reso irreperibile altre due volte. La sua cosca è considerata egemone nel traffico di cocaina in Calabria ed in Lombardia.
Tra il mese di maggio 2013 ed il mese di gennaio 2014 gli inquirenti si sono concentrati sulla cessione della proprietà di un bar di Milano, dove Barbaro avrebbe avuto una posizione di intermediario per l’intestazione “fittizia” ad una terza persona, in quanto la precedente gestione aveva contratto numerosi debiti in particolare con i Monopoli dello Stato. Barbaro però avrebbe gestito in modo occulto questo esercizio commerciale, controllando in tutto e per tutto l’operato del nuovo titolare, anch’egli originario di Platì.
Rocco Barbaro, inoltre, è figlio di Francesco Barbaro, nato nel 1927 alias “Cicciu u castanu” e condannato all’ergastolo per l’omicidio del brigadiere dei carabinieri Antonino Marino. Inoltre, è il cognato di Giuseppe Pelle, figlio del defunto Antonio Pelle, alias “U Gambazza”, capo dell’omonima cosca operante nel territorio di San Luca. Espletate le formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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